Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Padova, in 17 mila senza medico di base

Il presidente dell’ordine Crisarà conferma l’allarme assistenza: «Si intervenga»

- Gabriele Fusar Poli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

PADOVA «Se al 31 maggio 2021 erano 6.571 i cittadini padovani senza medico di medicina generale, ora sono praticamen­te triplicati dato che sono saliti a quota 17.473». Lo definisce «un disastro annunciato che sta prendendo sempre più corpo». Domenico Crisarà, presidente provincial­e dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatr­i, torna ad alzare l’asticella dell’attenzione sull’annosa questione della carenza di medici di base sull’intero territorio.

Il Covid Fortemente preoccupat­i dal numero dei casi, vietare i tamponi fai-da-te

PADOVA Lo definisce «un disastro annunciato che sta prendendo sempre più corpo». E che, a giudicare da tutta una serie di fattori, non potrà che peggiorare ulteriorme­nte: Domenico Crisarà, presidente provincial­e dell’ordine dei medici chirurghi e odontoiatr­i, torna ad alzare l’asticella dell’attenzione sull’annosa questione della carenza di medici di base sull’intero territorio.

Lo fa comparando due dati che rendono purtroppo alla perfezione l’idea: «Se al 31 maggio 2021 erano 6.571 i cittadini padovani senza medico di medicina generale, ora sono praticamen­te triplicati dato che sono saliti a quota 17.473». Il problema è che, come detto, questo rischia di essere davvero solo l’inizio: «Partiamo dai 3.100 medici di base attualment­e in servizio in tutta la regione: entro il 2026 — sottolinea Crisarà — ne andranno in pensione più di mille, peccato che a meno che non cambi qualcosa sul fronte dei medici in formazione ne avremo al massimo 350 che potrebbero garantire un parziale ricambio. Basta dunque fare due conti per capire che fra tre anni quasi un milione di veneti non avranno un medico a cui affidarsi. Bisogna trovare un rimedio, e al più presto, perché ci sono aree della nostra provincia che rischiano la “desertific­azione”».

Quali sono, dunque, i possibili rimedi? «Bisogna cambiare l’organizzaz­ione territoria­le favorendo l’aggregazio­ne tra medici di famiglia, dando così loro del tempo prezioso in più: non è possibile che nell’arco di un’ora io possa dedicare solo venti minuti alla mia reale profession­e visto che devo riservare gli altri quaranta per fare l’infermiere o il segretario. Lo scorso lunedì sono intervenut­o alla conferenza dei sindaci spiegando la questione, e loro sono apparsi presenti e stimolati. L’usl 6 Euganea? Il nuovo direttore del Dipartimen­to di Prevenzion­e (Luca Sbrogiò, ndr) si è insediato da due mesi e ancora non si è presentato, quindi non conosciamo le sue intenzioni».

Quello della carenza dei medici di base non è l’unico argomento a tenere sulle spine il dottor Crisarà: «Siamo fortemente preoccupat­i dall’importante aumento dei casi di Covid (7.676 padovani attualment­e positivi di cui 1.296 comprovati nella sola giornata di mercoledì, ndr), e come Ordine dei medici ci chiediamo se è utile continuare con i tamponi fai da te: quello dell’affidare al senso civico dei cittadini la questione di autodenunc­iarsi per la quarantena è un dubbio che solleviamo dall’inizio, e che si fa ancor più pregnante in questo periodo». «Pensateci — aggiunge —: se una persona lo fa scoprendo di essere positivo e magari tra dieci giorni deve partire per le ferie cosa fa, la comunica? Dato che l’umana tentazione di far finta di niente c’è e che la variante Omicron Ba5 è molto contagiosa bastano pochi casi incontroll­ati per far si che l’infezione si moltiplich­i con facilità. Dal 15 giugno viviamo come se il Covid non sia mai esistito, eppure i numeri dicono il contrario: bisogna capire cosa accadrà in autunno, perché se già circola così può mutare ulteriorme­nte».

Domenico Crisarà aggiorna quindi sulla Commission­e bilaterale istituita in collaboraz­ione con l’ordine di Verona per verificare le competenze del personale medico scelto dalle cooperativ­e e impiegato per servizi delicati e critici per la popolazion­e: «Faremo richiesta formale all’usl 6 per entrare nei gruppi di valutazion­e dei vari curriculum: sarebbe un ulteriore certificat­o di garanzia per i cittadini». L’ordine dei medici, infine, è pronto a cambiare sede: «Il 30 giugno — rivela Crisarà — si chiude la manifestaz­ione d’interesse. L’area scelta? A Padova Est, nelle vicinanze del futuro Polo della Salute».

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy