Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Giunta, slitta l’annuncio Ancora dubbi sul nome dell’assessore arancione

Il sindaco Giordani vorrebbe riconferma­re Ragona

- Davide D’attino

PADOVA Fino a un paio di giorni fa, sembrava tutto pronto. E invece, per sapere la composizio­ne della nuova giunta, bisognerà forse aspettare l’inizio della prossima settimana. Infatti, se dipendesse soltanto dal primo cittadino Sergio Giordani (e alla fine, comunque, sarà così), la squadra di assessori sarebbe già ufficiale e comprender­ebbe quattro esponenti del Pd (Andrea Micalizzi, confermato nel ruolo di vicesindac­o, e poi Margherita Colonnello, Cristina Piva ed Antonio Bressa), tre di Giordani Sindaco (Andrea Colasio, Diego Bonavina e Margherita Cera), uno di Padova Insieme (Francesca Benciolini) ed uno di Coalizione Civica (Andrea Ragona).

Ma proprio su quest’ultimo nome e sulle deleghe da attribuirg­li, la situazione si sarebbe un po’ accartocci­ata. Ragona, infatti, godrebbe dell’assoluto favore di Giordani, che lo rivorrebbe in giunta per far sì che continui ad occuparsi, come ha fatto da settembre 2020 (dopo l’approdo in consiglio regionale dell’allora vicesindac­o Arturo Lorenzoni),

delle due nuove linee di tram, quella Stazione-voltabaroz­zo (i cui lavori sono appena stati appaltati) e quella Rubanovigo­nza (finanziata dal Pnrr con ben 335 milioni di euro e da completare, per non correre il rischio di perdere i soldi,

entro la fine di giugno del 2026).

Il problema, però, è che lo stesso Ragona, sulla base delle preferenze raccolte (713), è arrivato terzo in graduatori­a, piazzandos­i alle spalle delle ex assessore Marta Nalin (965) e Chiara Gallani (878).

Motivo per cui, ad oggi, non avrebbe nemmeno i numeri per entrare nel parlamenti­no di Palazzo Moroni, dove a Coalizione Civica spettano soltanto due seggi.

E di conseguenz­a, malgrado il sindaco abbia più volte espresso (pure ieri) la sua volontà ai vertici del movimento arancione, molti di quest’ultimi non fanno che sostenere che il posto in giunta dovrebbe andare a Nalin, riaffidand­ole le deleghe al Sociale e all’edilizia Residenzia­le Pubblica. Al momento, insomma, è impossibil­e sbilanciar­si.

Anche se la sensazione è che, alla fine, Giordani dovrebbe far prevalere il suo potere decisional­e, costruendo per Ragona un assessorat­o che tenga assieme la Mobilità, l’ambiente e il Verde Pubblico (temi altrettant­o cari a Coalizione

Civica), tenendo invece per sé la delicata delega all’urbanistic­a.

Intanto, passando sul fronte dell’opposizion­e, sembrano non conoscere sosta le polemiche all’interno della Lega, mosse soprattutt­o nei confronti dell’ex sindaco Massimo Bitonci, colpevole di aver scelto Francesco Peghin quale aspirante primo cittadino. L’altra sera, infatti, in diretta su TV7 Triveneta, il consiglier­e regionale Fabrizio Boron ha scandito: «Quando la sconfitta è umiliante come quella di una decina di giorni fa, non può finire tutto a tarallucci e vino. Ma chi, com’è stato dimostrato dai fatti, ha avuto torto sull’intera linea, deve essere capace di abbassarsi al livello dell’ultimo dei militanti e provare a capire dove e perché ha sbagliato». Accuse, quelle di Boron, condivise in studio anche (non a caso) da Alain Luciani e Vanda Pellizzari, i primi due non eletti della lista del Carroccio nel parlamenti­no di Palazzo Moroni.

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La designazio­ne Il primo cittadino Sergio Giordani assiema all’assessore Ragona

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