Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Giunta, slitta l’annuncio Ancora dubbi sul nome dell’assessore arancione
Il sindaco Giordani vorrebbe riconfermare Ragona
PADOVA Fino a un paio di giorni fa, sembrava tutto pronto. E invece, per sapere la composizione della nuova giunta, bisognerà forse aspettare l’inizio della prossima settimana. Infatti, se dipendesse soltanto dal primo cittadino Sergio Giordani (e alla fine, comunque, sarà così), la squadra di assessori sarebbe già ufficiale e comprenderebbe quattro esponenti del Pd (Andrea Micalizzi, confermato nel ruolo di vicesindaco, e poi Margherita Colonnello, Cristina Piva ed Antonio Bressa), tre di Giordani Sindaco (Andrea Colasio, Diego Bonavina e Margherita Cera), uno di Padova Insieme (Francesca Benciolini) ed uno di Coalizione Civica (Andrea Ragona).
Ma proprio su quest’ultimo nome e sulle deleghe da attribuirgli, la situazione si sarebbe un po’ accartocciata. Ragona, infatti, godrebbe dell’assoluto favore di Giordani, che lo rivorrebbe in giunta per far sì che continui ad occuparsi, come ha fatto da settembre 2020 (dopo l’approdo in consiglio regionale dell’allora vicesindaco Arturo Lorenzoni),
delle due nuove linee di tram, quella Stazione-voltabarozzo (i cui lavori sono appena stati appaltati) e quella Rubanovigonza (finanziata dal Pnrr con ben 335 milioni di euro e da completare, per non correre il rischio di perdere i soldi,
entro la fine di giugno del 2026).
Il problema, però, è che lo stesso Ragona, sulla base delle preferenze raccolte (713), è arrivato terzo in graduatoria, piazzandosi alle spalle delle ex assessore Marta Nalin (965) e Chiara Gallani (878).
Motivo per cui, ad oggi, non avrebbe nemmeno i numeri per entrare nel parlamentino di Palazzo Moroni, dove a Coalizione Civica spettano soltanto due seggi.
E di conseguenza, malgrado il sindaco abbia più volte espresso (pure ieri) la sua volontà ai vertici del movimento arancione, molti di quest’ultimi non fanno che sostenere che il posto in giunta dovrebbe andare a Nalin, riaffidandole le deleghe al Sociale e all’edilizia Residenziale Pubblica. Al momento, insomma, è impossibile sbilanciarsi.
Anche se la sensazione è che, alla fine, Giordani dovrebbe far prevalere il suo potere decisionale, costruendo per Ragona un assessorato che tenga assieme la Mobilità, l’ambiente e il Verde Pubblico (temi altrettanto cari a Coalizione
Civica), tenendo invece per sé la delicata delega all’urbanistica.
Intanto, passando sul fronte dell’opposizione, sembrano non conoscere sosta le polemiche all’interno della Lega, mosse soprattutto nei confronti dell’ex sindaco Massimo Bitonci, colpevole di aver scelto Francesco Peghin quale aspirante primo cittadino. L’altra sera, infatti, in diretta su TV7 Triveneta, il consigliere regionale Fabrizio Boron ha scandito: «Quando la sconfitta è umiliante come quella di una decina di giorni fa, non può finire tutto a tarallucci e vino. Ma chi, com’è stato dimostrato dai fatti, ha avuto torto sull’intera linea, deve essere capace di abbassarsi al livello dell’ultimo dei militanti e provare a capire dove e perché ha sbagliato». Accuse, quelle di Boron, condivise in studio anche (non a caso) da Alain Luciani e Vanda Pellizzari, i primi due non eletti della lista del Carroccio nel parlamentino di Palazzo Moroni.