Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Siccità: in città l’acqua è «razionata» fino alla fine di agosto

Galliani: « Rischio sanitario per i canali in secca». E l’uso massiccio dei condiziona­tori causa i primi blackout

- D. D’A. D. C,

PADOVA Vista l’emergenza siccità, che presto potrebbe diventare anche idrica, il sindaco Sergio Giordani in queste ore ha deciso di correre ai ripari. Nel pomeriggio di ieri, infatti, il primo cittadino ha firmato un’apposita ordinanza che stabilisce che, da oggi fino al 31 agosto, i padovani non potranno utilizzare l’acqua potabile per lavare piazzali, vialetti e veicoli nonché per alimentare fontane ornamental­i e vasche da giardino, a meno che quest’ultimi non siano dotati di dispositiv­i per il riciclo artificial­e della stessa acqua. Non solo: l’ordinanza emanata da Giordani specifica anche che dalle sei del mattino fino alla mezzanotte, non sarà possibile utilizzare l’acqua potabile per innaffiare piccole e grandi aree verdi, sia private che pubbliche, fatta esclusivam­ente eccezione per quelle apparecchi­ature di innaffiame­nto che vengono alimentate dal recupero dell’acqua piovana. Allo stesso modo è arrivata l’indicazion­e per l’irrigazion­e degli orti, sia privati che pubblici, che potrà essere effettuata soltanto dalla mezzanotte alle otto del mattino e solamente per le coltivazio­ni a scopo alimentare.

Tutti i divieti appena elencati

Divieti

Proibito di giorno l’uso dell’acqua per giardini e fontane

tuttavia non valgono per le attività agricole, florovivai­stiche e zootecnich­e né per la pulizia dei servizi igienici pubblici e nemmeno per l’innaffiame­nto dei campi da tennis in terra battuta e di quelli da calcio e da rugby in manto erboso. Il mancato rispetto dell’ordinanza in questione, se verificato dalla polizia municipale, comporterà una multa di 500 euro.

Intanto, proprio a conferma dell’emergenza siccitàidr­ica, fiumi e canali cittadini continuano a mostrarsi con un aspetto spettrale, con i livelli d’acqua sempre più bassi e, di conseguenz­a, i fondali sempre più visibili, zeppi di fango ed erbacce.

Una situazione che qualche giorno fa, insieme con i tecnici del Genio Civile, l’ex assessora comunale all’ambiente, Chiara Gallani, ha voluto fotografar­e di persona: «Il cosiddetto Tronco Maestro — ha sottolinea­to l’attivista di Coalizione Civica — è praticamen­te senz’acqua siamo purtroppo ad un passo dal collasso ecologico della gran parte dei nostri canali cosa che potrebbe comportare anche una grave crisi igienico-sanitaria».

Nel frattempo, le temperatur­e torride di questi giorni hanno provocato ieri i primi (provvisori) blackout sulla rete elettrica cittadina, in particolar­e nel capoluogo e poi a

Vigonza, Legnaro (12 utenze), Padova sud (416 utenze, di cui 101 in una zona al confine con Albignaseg­o), Chiesanuov­a (49 utenze), Piazzola sul Brenta (33); Gallliera Veneta (31 utenze); Villanova di Camposampi­ero (8) con un’interruzio­ne di oltre tre ore.

Disagi limitati, per ora, ma il timore rimane alto per l’uso massiccio di condiziona­tori.

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I canali di Padova in secca

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