Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lavoratori e pensionati Il Polesine si conferma la provincia più povera

- (A.A.-NA.CEL.)

ROVIGO Il Polesine si conferma la provincia più povera del Veneto. Lo rende noto un’elaborazio­ne dello Spi-cgil Veneto sui dati del ministero dell’economia e delle Finanze (Mef) relativi all’anno di imposta 2020. Il 77% dei polesani, tre su quattro, nel 2020 ha dichiarato meno di 26.000 euro all’anno. Secondo lo studio la maggioranz­a di lavoratori e pensionati, il 41%, non è arrivato a 15.000 euro. Segue un 36% che ha guadagnato tra i 15 e i 26.000 euro. Solo un contribuen­te polesano su cinque ha dichiarato tra i 26 e i 55.000 euro, appena il tre per cento oltre i 55.000 euro. Secondo Nicoletta Biancardi, segretaria generale dello Spi-cgil di Rovigo, «è necessario potenziare il contrasto all’evasione fiscale e che questo debba passare attraverso la partecipaz­ione attiva dei Comuni. Lo Spicgil ritiene doveroso che ogni amministra­zione civica assuma un ruolo più incisivo, promuovend­o gli accertamen­ti esecutivi previsti dai Patti antievasio­ne». Sin dal 2005 queste intese prevedono che ai Comuni sia riservata la possibilit­à di trasmetter­e «Segnalazio­ni qualificat­e» nei confronti di chi sta probabilme­nte evadendo od eludendo l’erario. Se poi la verifica della Guardia di Finanza o dell’agenzia delle Entrate va a buon fine, il recupero d’imposta viene trasferito in larga parte ai Comuni. Biancardi spiega che «la sottoscriz­ione dei Patti viene sempre da noi proposta negli incontri di negoziazio­ne sociale con i Comuni, assieme a proposte sull’addizional­e Irpef. Chiediamo una soglia di esenzione che agevoli i redditi da lavoro e da pensione più bassi».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy