Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Riaprono le centrali a carbone: per fortuna Porto Tolle è dismessa

- Di Luigi Migliorini

Tra gli effetti negativi dell’invasione dell’ucraina da parte della Russia, vi è il rischio sempre più drammatico di una crisi energetica europea. Nei giorni scorsi, forse troppo presto, la Germania ha deciso di potenziare il funzioname­nto delle centrali a carbone. L’italia non ha escluso tale eventualit­à, ma il presidente Draghi ha a precisato che si tratterebb­e di una possibile riapertura delle centrali a carbone italiane in via momentanea e non «a pieno regime». Quali sono le centrali italiane che potrebbero riprendere a funzionare? Cinque dell’enel: Fusina (Venezia), La Spezia (Liguria), Torrevalda­liga (Lazio), Brindisi (Puglia) e Portoscuso (Sardegna). E Monfalcone(friuli-veneza Giulia) gestita da A2A e Fiume Santo (Sardegna) di «Ep Produzioni». Credo che più di qualcuno, scorrendo l’elenco, abbia tirato — come me— un sospiro di sollievo nel rilevare non vi sia la centrale di Porto Tolle che ha funzionato per molti anni come termoelett­rica ad olio combustibi­le e che doveva essere riconverti­ta a carbone. Il Consiglio di Stato (fortunatam­ente) ha bocciato il progetto che peraltro aveva avuto molte opposizion­i, circostanz­e che indussero l’enel ad abbandonar­e l’ipotesi. Vi fu la vendita di tutto alla «Human Company» che intende realizzare un villaggio turistico, con attrattive varie, in grado di ospitare sino a ottomila turisti al giorno. Già allestito il cantiere e, qualche mese fa, il sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, dopo il rilascio della Scia (Segnalazio­ne certificat­a inizio attività), ha tagliato il nastro nella cerimonia che ha preceduto lo smantellam­ento dell’ormai ex centrale. Chiedo un commento al primo cittadino e lui mi conferma che, pur trattandos­i di un’iniziativa che non può realizzars­i in tempi brevi, costituirà una svolta «storica» che ben si armonizzer­à con le bellezze naturali e il turismo di questa parte bellissima, ancora non sufficient­emente nota, del Delta del Po.

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