Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Nicolas, le lacrime di amici e del titolare «È come se avessi perso un figlio mio»
San Pietro Viminario piange il 29enne morto domenica. Il sindaco: città attonita
PADOVA «Era come un figlio per me, un ragazzo semplicemente straordinario, metteva cuore ed entusiasmo in tutto ciò che faceva». Non nasconde l’emozione Andrea Minozzi, titolare dell’azienda specializzata in efficientamento energetico, nel ricordare Nicholas Menato, il ventinovenne morto domenica pomeriggio dopo essere andato a sbattere contro il guard rail a bordo di una moto, mentre tornava a casa con la fidanzata, a San Pietro Viminario.
Proprio nel gruppo Minozzi, ormai dieci anni fa, Nicholas aveva mosso i primi passi nel mondo del lavoro, trovando in breve tempo la propria dimensione professionale. «Conosco i suoi genitori da tanti anni — prosegue Minozzi — io e il padre siamo anche compagni nella stessa squadra podistica. Non credo si possa immaginare una tragedia peggiore: Nicholas era un ragazzo eccezionale, chiunque lo abbia conosciuto può confermarlo. Solare, intraprendente, generoso, è difficile trovare persone del genere. Nonostante la sua giovane età, era già diventato un nome richiesto e noto nell’azienda. La famiglia è distrutta e onestamente anche io sono rimasto sconvolto da questa notizia».
Lo schianto fatale è avvenuto nel primo pomeriggio, mentre il ventinovenne si trovava a bordo di una moto che non sarebbe stata la sua, all’altezza di una semicurva lungo una strada che Nicholas — pilota esperto e prudente — conosceva bene. Sia la salma del giovane che del mezzo restano a disposizione dell’autorità giudiziaria, chiamata ora a fare luce sull’esatta dinamica di questa tragedia.
Nicholas lascia la fidanzata, Samantha, con la quale conviveva già da tempo, il padre Federico,
la madre Sabrina e Thomas, suo fratello. Oltre alle due ruote, aveva sempre avuto una grande passione per lo sport, come confermano i suoi traguardi agonistici nel kick-boxing e nel karting. «Conosco sia Nicholas che la sua famiglia — ha voluto aggiungere Federico Curzio, sindaco di San Pietro Viminario — io e il padre siamo persino stati compagni di scuola da bambini. Non credo esistano parole davanti ad una disgrazia simile, l’intera città è attonita».