Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
In Messico per lavoro trovato morto nella stanza d’albergo
Un malore improvviso. Probabilmente un infarto ha stroncato la vita a Luca Bottin, quarantasettenne originario di Villa del Bosco, in viaggio di lavoro in Messico. Lo hanno trovato morto nella sua camera da letto nella notte fra il 13 e il 14 maggio, dopo essersi congedato dai colleghi con cui era stato a cena poco prima. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, sia per coloro che lo avevano appena salutato, sia per la sua famiglia e l’intera comunità dove era cresciuto. Dopo una vita trascorsa nel padovano infatti, si era trasferito a Casale sul Sile, nella provincia di Treviso, da cui è originaria anche la compagna Monica Boer, con cui l’uomo aveva un figlio. Distinto e molto dedito alla famiglia, lo definiscono gli amici, da quanto emerso non soffriva di alcuna patologia particolare, ed è anche per questo motivo che la notizia della sua morte è arrivata ancor più inaspettata ai tanti che lo conoscevano e gli volevano bene. Sono stati in moltissimi infatti negli ultimi giorni a rivolgere un accorato pensiero sui social, soprattutto su Facebook. Sotto ogni articolo, in tanti lo ricordano come un volto amico, sempre sorridente e disponibile, in attesa di poter sapere dai familiari dove e quando poterlo omaggiare dell’ultimo saluto. I suoi cari restano chiusi nel dolore, mentre sembra tuttavia quasi imminente il ritorno in patria della salma. Dopo una rapida indagine, infatti, le autorità messicane hanno catalogato il suo decesso come dovuta a cause naturali ed hanno così autorizzato il trasferimento in Italia, dove tra qualche giorno dovrebbero tenersi i funerali: la data precisa, per ovvie ragioni, non è stata ancora fissata. Giorni di dolore e di incredulità quindi per tutti coloro che volevano bene a Luca Bottin, che sono rimasti attoniti dopo aver ricevuto la terribile notizia che non avrebbero più rivisto quel volto mite e familiare. Nessuno si sarebbe potuto immaginare che quello sarebbe stato il suo ultimo viaggio. Sembrava solo uno dei tanti che nella sua vita aveva fatto per lavoro, la cosa più importante della sua vita dopo la famiglia. La comunità del suo paese natale, Villa del Bosco, sarà probabilmente la stessa che ospiterà, nella propria chiesa, le esequie del quarantasettenne: in paese vivono ancora i genitori dell’imprenditore, a loro volta volti noti e ben voluti da tutti. Comunità che non mancherà di far sentire la propria partecipazione al lutto.
Non trova le parole nemmeno la moglie, madre dell’unico figlio della coppia, lasciata sola all’improvviso da una tragedia che nessuno si sarebbe mai aspettato. Sbigottita inoltre la comunitá di Casale sul Sile, che lo aveva accolto dieci anni fa e che aveva imparato anche a chiamare casa. Qui aveva avuto modo di crescere professionalmente all’interno di un’azienda metalmeccanica, per cui infatti aveva già ricoperto numerosi incarichi, anche all’estero.