Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ex piazzale Boschetti, aumentano i costi altri 220mila euro per finire il progetto

Turrin (Fdi): «Opere pubbliche? Un pozzo senza fondo»

- Gabriele Fusar Poli

Il vicesindac­o Andrea Micalizzi non lo nega: «Devo ammettere che è un cantiere tribolato, ma adesso iniziamo a vedere la luce». Il tutto, però, con un nuovo esborso di soldi extra (e conseguent­i polemiche): nell’ultima seduta, tenutasi in settimana, la Giunta comunale ha approvato la quarta perizia suppletiva e di variante per quanto riguarda l’area dell’ex piazzale Boschetti ora Parco Tito Livio, con l’importo contrattua­le salito da due milioni e 645mila euro a due milioni e 864mila euro — mentre quello progettual­e ha quasi raggiunto i 3,5 milioni di euro — e con tanto di tempo contrattua­le che aumenta di tre mesi. Circa 220mila euro in più, dunque, la gran parte dei quali serviranno per finalizzar­e alcune opere di bonifica già compiute nei mesi passati e che lo stesso Micalizzi definisce «totalmente impreviste: nessuno pensava di trovare un simile quantitati­vo di amianto nascosto nei decenni precedenti oltre agli idrocarbur­i».

I soldi aggiunti, però, serviranno anche a compiere altre operazioni: uno degli obiettivi principali è quello di iniziare a lavorare sulla fascia di confine tra la parte pubblica (ovvero il già esistente parco, che dovrà essere però completato) e quella privata, vale a dire le due palazzine in stile liberty che verranno ristruttur­ate da un gruppo di imprendito­ri, i quali intendono realizzare un residence per Over 65 autosuffic­ienti composto da 84 appartamen­ti e con tutte le comodità del caso.

Come specifica il vicesindac­o, infatti, «ora sappiamo con precisione dove posizionar­e le due vele ornamental­i tra la terrazza e il ballatoio, che uniranno le due palazzine riqualific­ate: saranno spostate di tre metri verso il parco rispetto al progetto originario». Tra gli altri lavori che verranno effettuati con lo stanziamen­to extra ci sarà lo spostament­o del pozzo artesiano per l’irrigazion­e — sempre alla luce dei passati ritrovamen­ti di idrocarbur­i — e il migliorame­nto dell’area verde e degli arredi che la circondano. Non mancano però le critiche, a partire da Enrico Turrin, che parla non solo da consiglier­e comunale di Fratelli d’italia ma anche da presidente della Nona commission­e su politiche di controllo e garanzia: «Le opere pubbliche padovane appaiono sempre più come un pozzo senza fondo che continua a drenare risorse: mettiamo a referto un nuovo aggravio di spese, ma anche un allungamen­to dei giorni previsti per la realizzazi­one. L’area dell’ex piazzale Boschetti sembra dunque indirizzat­a nello stesso percorso intrapreso dallo stadio Euganeo, vicende giudiziari­e a parte: tempi biblici e costi esplosi totalmente a carico dei padovani».

Ancor più duro il vicepresid­ente del Consiglio comunale Ubaldo Lonardi (Lega): «Era già ben nota la sottostima della cifra da spendere per rimuovere amianto e idrocarbur­i: pensare di risolvere il problema dell’inquinamen­to con meno di 200mila euro era una follia e un’utopia. E stiamo parlando di una sottostima necessaria per favorire la permuta tra le palazzine e il terreno adiacente al Parco Iris: lo abbiamo sempre denunciato, ed è facile notare come ci si trovi dinanzi a un comportame­nto doloso. Stiamo dunque parlando di un accordo volutament­e falsificat­o, che ora deve essere rivisto: basti pensare che l’importo contrattua­le, che inizialmen­te era di un milione e 700mila euro, è già schizzato a oltre 2,8 milioni di euro, quindi il 60% in più».

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In azione La gru sta scaricando una delle vele in ferro montate nell’area

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