Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Ex piazzale Boschetti, aumentano i costi altri 220mila euro per finire il progetto
Turrin (Fdi): «Opere pubbliche? Un pozzo senza fondo»
Il vicesindaco Andrea Micalizzi non lo nega: «Devo ammettere che è un cantiere tribolato, ma adesso iniziamo a vedere la luce». Il tutto, però, con un nuovo esborso di soldi extra (e conseguenti polemiche): nell’ultima seduta, tenutasi in settimana, la Giunta comunale ha approvato la quarta perizia suppletiva e di variante per quanto riguarda l’area dell’ex piazzale Boschetti ora Parco Tito Livio, con l’importo contrattuale salito da due milioni e 645mila euro a due milioni e 864mila euro — mentre quello progettuale ha quasi raggiunto i 3,5 milioni di euro — e con tanto di tempo contrattuale che aumenta di tre mesi. Circa 220mila euro in più, dunque, la gran parte dei quali serviranno per finalizzare alcune opere di bonifica già compiute nei mesi passati e che lo stesso Micalizzi definisce «totalmente impreviste: nessuno pensava di trovare un simile quantitativo di amianto nascosto nei decenni precedenti oltre agli idrocarburi».
I soldi aggiunti, però, serviranno anche a compiere altre operazioni: uno degli obiettivi principali è quello di iniziare a lavorare sulla fascia di confine tra la parte pubblica (ovvero il già esistente parco, che dovrà essere però completato) e quella privata, vale a dire le due palazzine in stile liberty che verranno ristrutturate da un gruppo di imprenditori, i quali intendono realizzare un residence per Over 65 autosufficienti composto da 84 appartamenti e con tutte le comodità del caso.
Come specifica il vicesindaco, infatti, «ora sappiamo con precisione dove posizionare le due vele ornamentali tra la terrazza e il ballatoio, che uniranno le due palazzine riqualificate: saranno spostate di tre metri verso il parco rispetto al progetto originario». Tra gli altri lavori che verranno effettuati con lo stanziamento extra ci sarà lo spostamento del pozzo artesiano per l’irrigazione — sempre alla luce dei passati ritrovamenti di idrocarburi — e il miglioramento dell’area verde e degli arredi che la circondano. Non mancano però le critiche, a partire da Enrico Turrin, che parla non solo da consigliere comunale di Fratelli d’italia ma anche da presidente della Nona commissione su politiche di controllo e garanzia: «Le opere pubbliche padovane appaiono sempre più come un pozzo senza fondo che continua a drenare risorse: mettiamo a referto un nuovo aggravio di spese, ma anche un allungamento dei giorni previsti per la realizzazione. L’area dell’ex piazzale Boschetti sembra dunque indirizzata nello stesso percorso intrapreso dallo stadio Euganeo, vicende giudiziarie a parte: tempi biblici e costi esplosi totalmente a carico dei padovani».
Ancor più duro il vicepresidente del Consiglio comunale Ubaldo Lonardi (Lega): «Era già ben nota la sottostima della cifra da spendere per rimuovere amianto e idrocarburi: pensare di risolvere il problema dell’inquinamento con meno di 200mila euro era una follia e un’utopia. E stiamo parlando di una sottostima necessaria per favorire la permuta tra le palazzine e il terreno adiacente al Parco Iris: lo abbiamo sempre denunciato, ed è facile notare come ci si trovi dinanzi a un comportamento doloso. Stiamo dunque parlando di un accordo volutamente falsificato, che ora deve essere rivisto: basti pensare che l’importo contrattuale, che inizialmente era di un milione e 700mila euro, è già schizzato a oltre 2,8 milioni di euro, quindi il 60% in più».