Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Pfas, l’interprete non capisce l’avvocato statuniten­se La Corte rinvia l’udienza

Vicenza, «troppo tecnico» il linguaggio di Robert Bilott

- Rebecca Luisetto

VICENZA L’udienza del processo contro l’ex Miteni spa di ieri è stata rinviata a giovedì per un problema di traduzione. Nella Corte d’assise di Vicenza era prevista da tempo la deposizion­e di Robert Bilott, l’avvocato statuniten­se che per primo ha affrontato un caso di contaminaz­ione da Pfas delle acque contro il colosso industrial­e della Dupont. Tuttavia ieri mattina, dopo qualche domanda, l’interprete nominata dalla Corte ha mostrato di avere difficoltà nel fornire una traduzione precisa di ciò che il testimone stava dichiarand­o. È stato subito messo in luce dall’interprete nominata dalla difesa, che ha corretto la sua traduzione un paio di volte.

L’interprete della Corte ha quindi ammesso di non essere nelle condizioni di fornire una traduzione simultanea della testimonia­nza, si trattava per lei di un inglese troppo tecnico. Per questo motivo la presidente della Corte d’assise, Antonella Crea, ha deciso di ritirarsi in consiglio e, dopo un paio d’ore, ha dichiarato la necessità di togliere l’incarico alla consulente per conferirlo ad un’altra interprete. Ma quest’ultima, provenendo dal Piemonte, non ha potuto presentars­i in aula nella stessa giornata. Così l’udienza è stata rinviata. «Quella di oggi doveva essere una giornata fondamenta­le nella ricostruzi­one processual­e rispetto all’accertamen­to delle responsabi­lità per l’inquinamen­to da Pfas e invece si è trasformat­a in una delle più assurde — dice la consiglier­a regionale di «Europa Verde» Cristina Guarda —. Da un mese si attendeva di ascoltare la testimonia­nza di Robert Bilott, il famosissim­o avvocato americano che ha messo in ginocchio la Dupont, vincendo la class action per l’inquinamen­to da Pfas delle acque del fiume Ohio. Una vicenda raccontata nel film Cattive acque. Probabilme­nte l’avvocato dev’essersi sentito in balìa di una candid camera quando si è reso conto che l’interprete incaricata dal tribunale di Vicenza non era in grado di tradurre parola per parola, determinan­do la necessità di un rinvio dell’udienza per la formalizza­zione di un nuovo incarico di interprete. Uno stop forzato che lascia l’amaro in bocca».

Intanto ieri la Regione ha diffuso il rapporto sul piano di sorveglian­za sanitaria nell’area rossa, con i dati aggiornati al 18 aprile. Il piano era partito nel 2016, sospeso per l’emergenza Covid-19 e poi ripreso. Nell’area rossa ci sono 106.000 residenti, di questi oltre 61.000 si sono sottoposti al primo round di controlli, ora terminati. Mentre al momento si contano 13.674 aderenti al secondo screening, ancora in corso. Le persone sono state divise per anno di nascita e poi sono stati confrontat­i i valori di 12 Pfas nelle due diverse fasi di monitoragg­io. Questo ha messo in evidenza che c’è un decremento delle concentraz­ioni dei composti perfluoroa­lchilici nel sangue. Ciò però è accaduto a distanza di anni e dopo le misure adottate per eliminare il contatto con questi composti chimici, come per esempio l’installazi­one di filtri a carboni attivi negli impianti di potabilizz­azione degli acquedotti. Il rapporto della Regione fornisce anche un aggiorname­nto sugli ex-lavoratori della Miteni, per cui è prevista una sorveglian­za annuale. Anche per loro pare esserci un decremento delle sostanze. Fra la fine di questo mese e l’inizio di giugno, invece, dovrebbero cominciare i controlli per coloro che vivono nell’area arancione.

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 ?? ?? In aula Robert Bilott, l’avvocato americano che ha vinto contro il colosso Dupont. e la Corte d’assise
In aula Robert Bilott, l’avvocato americano che ha vinto contro il colosso Dupont. e la Corte d’assise

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