Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Maap, Saia pronto a un mandato bis «Ma occorrono condizioni precise»
Il presidente ha illustrato il bilancio sociale (in attivo) e risponde all’attacco alla sua gestione
«Un nuovo mandato? Io sono a disposizione ma ho posto anche delle condizioni, ovvero di supportare questo percorso senza far guerre». Doveva essere una conferenza stampa organizzata per parlare del secondo bilancio sociale (chiusosi con un’utile di esercizio di 301.681 euro), e invece si è inevitabilmente trasformata in un’occasione per chiudere il cerchio sulla querelle che ha infiammato le ultime settimane: Maurizio Saia, presidente del Maap, ha affrontato le tematiche più scottanti relative al mercato agroalimentare cittadino.
A partire dall’attacco frontale del gruppo dei grossisti, che detiene il 48,4% delle quote e che vorrebbe il cambio della guardia alla guida del Maap: «Gli sfoghi degli ultimi tempi non mi hanno toccato. Mi sembra però che quando si parla dei grossisti non si abbia la contezza chiara della situazione: sono una trentina, ma quelli che direzionano le polemiche sono due o tre, il che vuol dire che la realtà è diversa. Questo, però, è il tema centrale: la presenza del Comune ha infastidito le singole operazioni private, ma essendo un’area pubblica è giusto che il Maap sia messo nelle condizioni di avere la massima competitività e appetibilità esterna, e questo lo raggiungi se mantieni un numero di grossisti tale da creare concorrenza». Ma come si è arrivati a questa situazione? «Semplice: Palazzo Moroni — prosegue Saia — negli anni non ha dimostrato molto interesse per il Maap, lasciandolo gestire praticamente ai grossisti, mentre ora il Comune (che detiene invece il 38,2% delle quote, ndr) e questa amministrazione sono più centrati. Quando siamo arrivati al Maap abbiamo trovato i cassetti vuoti, senza un briciolo di progetto. Anzi, abbiamo addirittura salvato un buco di bilancio da almeno due milioni di euro per un’area adiacente al mercato che era stata comprata una decina di anni fa e per cui i grossisti non hanno mai fatto nulla: stiamo parlando di 42mila metri quadrati in corso Spagna: bisognava costruirci dei magazzini e invece niente. Nel frattempo quell’area rischiava di perdere tutto il suo valore: grazie all’impegno di Palazzo Moroni abbiamo salvato il bilancio da questo buco, e abbiamo anche iniziato un percorso con cui avremo la possibilità di fare dei magazzini frigo. Arriveranno poi 4,5 milioni di euro per altre migliorie, perché ad esempio per quanto riguarda il controllo degli accessi e la digitalizzazione siamo al Medioevo, per non parlare del sistema di videosorveglianza visto che ci sono furti giornalieri e incidenti. A firmare l’accordo entro il 30 giugno sarà il nuovo presidente».
O magari lui stesso: «Io vorrei proseguire il lavoro che ho iniziato, ma c’è un passaggio fondamentale: se il Comune vuole riappropriarsi di un proprio dovere per essere vicino a questa realtà importante e gestirla nel migliore dei modi allora vale la pena, ma se invece c’è uno lì che passa per un rompiscatole e che militarizza solo per far rispettare delle regole banali allora non ha senso. Io sono a disposizione ma ho posto anche delle condizioni, ovvero di supportare questo percorso senza far guerre. Ai grossisti abbiamo chiesto proposte, ma non riescono a darcele perché ognuno ha una testa diversa e non sono stati abituati a questo genere di cose. Per questo serve la mano ferma della parte pubblica, di cui attendiamo le decisioni: il tema non è Maurizio Saia o meno, il tema è impegnarsi a sostenere e guidare questa importante partecipata».