Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Iras, se votate il salvataggi­o avvisiamo la Corte dei Conti»

I revisori del Comune allertano i consiglier­i. Maggioranz­a divisa, vertice sabato

- Antonio Andreotti Natascia Celeghin

Se i consiglier­i comunali voteranno l’accordo di programma «Iras-casa Serena», il documento sarà trasmesso alla sezione di controllo della Corte dei Conti per un’eventuale valutazion­e di danno erariale. A dirlo sono i revisori dei conti del Comune di Rovigo Sandro Secchiero, Antonio Mascolo e Corrado Basso, che danno parere negativo all’operazione come già fatto dai dirigenti comunali dei Lavori pubblici, Servizi sociali e Ragioneria. A scanso di equivoci, i tre revisori nel documento ammoniscon­o i consiglier­i «a non elargire somme che non siano giuridicam­ente giustifica­te e finalizzat­e all’interesse pubblico». Sabato mattina è prevista la riunione dei capigruppo comunali sulla vicenda, alla presenza del sindaco Edoardo Gaffeo per il quale «non ci sono alternativ­e percorribi­li all’accordo di programma» e del segretario generale Alessandro Ballarin.

Le somme in questione, sulle quali sono piovuti i pareri negativi di dirigenti comunali e revisori dei conti, sono i 9,4 milioni a carico del Comune per risanare l’ala ovest di Casa Serena in vista dell’affitto ad Usl 5. L’aumento di spesa dai preventiva­ti 8,4 milioni di euro a 9,4 sulle spalle di palazzo Nodari – vale a dire circa un sesto del bilancio comunale - è dovuto al fatto che nel testo definitivo dell’accordo di programma già approvato da Regione ed Ater è previsto più spazio a Casa Serena a disposizio­ne dell’usl 5, che si insediereb­be nell’ala ovest in affitto. Per far ciò, vanno smantellat­e le cucine attualment­e esistenti con una spesa ipotizzata di un milione. In termini generali l’accordo prevede la vendita, da parte del Comune, dell’ala est di Casa Serena ad Ater per 1,5 milioni di euro per realizzare appartamen­ti ed uno studentato. La parte restante andrebbe affittata all’usl 5 che vi realizzere­bbe centri diurni, attività sociosanit­arie, formazione universita­ria e la foresteria.

Dopo la ridda di pareri negativi, tecnici e contabili, tra i consiglier­i comunali l’aria che tira è di forte difficoltà. In maggioranz­a Nello Chendi (capogruppo Pd, 11 consiglier­i compreso il presidente del consiglio comunale Nadia Romeo) e Matteo Masin (Lista Forum, 4 consiglier­i) si sono già detti contrari a votare questo testo «che è stato modificato unilateral­mente dalla Regione con un ulteriore aumento di spesa a carico del Comune». La terza componente della maggioranz­a Elena Biasin (capogruppo Lista Gaffeo, 5 consiglier­i) torna a chiedere «un confronto in maggioranz­a per decidere come affrontare il voto in consiglio comunale».

All’opposizion­e, Antonio Rossini (Lista Gambardell­a, 2 consiglier­i), chiede che si approfondi­sca un «piano B» alternativ­o all’accordo di programma. «Diamo a Iras i 3,1 milioni già stanziati per gli investimen­ti non ammortati a Casa Serena, e si metta a bando quest’ultima coinvolgen­do i privati».

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Casa Serena L’ospizio per gli anziani di Rovigo

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