Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Iras, se votate il salvataggio avvisiamo la Corte dei Conti»
I revisori del Comune allertano i consiglieri. Maggioranza divisa, vertice sabato
Se i consiglieri comunali voteranno l’accordo di programma «Iras-casa Serena», il documento sarà trasmesso alla sezione di controllo della Corte dei Conti per un’eventuale valutazione di danno erariale. A dirlo sono i revisori dei conti del Comune di Rovigo Sandro Secchiero, Antonio Mascolo e Corrado Basso, che danno parere negativo all’operazione come già fatto dai dirigenti comunali dei Lavori pubblici, Servizi sociali e Ragioneria. A scanso di equivoci, i tre revisori nel documento ammoniscono i consiglieri «a non elargire somme che non siano giuridicamente giustificate e finalizzate all’interesse pubblico». Sabato mattina è prevista la riunione dei capigruppo comunali sulla vicenda, alla presenza del sindaco Edoardo Gaffeo per il quale «non ci sono alternative percorribili all’accordo di programma» e del segretario generale Alessandro Ballarin.
Le somme in questione, sulle quali sono piovuti i pareri negativi di dirigenti comunali e revisori dei conti, sono i 9,4 milioni a carico del Comune per risanare l’ala ovest di Casa Serena in vista dell’affitto ad Usl 5. L’aumento di spesa dai preventivati 8,4 milioni di euro a 9,4 sulle spalle di palazzo Nodari – vale a dire circa un sesto del bilancio comunale - è dovuto al fatto che nel testo definitivo dell’accordo di programma già approvato da Regione ed Ater è previsto più spazio a Casa Serena a disposizione dell’usl 5, che si insedierebbe nell’ala ovest in affitto. Per far ciò, vanno smantellate le cucine attualmente esistenti con una spesa ipotizzata di un milione. In termini generali l’accordo prevede la vendita, da parte del Comune, dell’ala est di Casa Serena ad Ater per 1,5 milioni di euro per realizzare appartamenti ed uno studentato. La parte restante andrebbe affittata all’usl 5 che vi realizzerebbe centri diurni, attività sociosanitarie, formazione universitaria e la foresteria.
Dopo la ridda di pareri negativi, tecnici e contabili, tra i consiglieri comunali l’aria che tira è di forte difficoltà. In maggioranza Nello Chendi (capogruppo Pd, 11 consiglieri compreso il presidente del consiglio comunale Nadia Romeo) e Matteo Masin (Lista Forum, 4 consiglieri) si sono già detti contrari a votare questo testo «che è stato modificato unilateralmente dalla Regione con un ulteriore aumento di spesa a carico del Comune». La terza componente della maggioranza Elena Biasin (capogruppo Lista Gaffeo, 5 consiglieri) torna a chiedere «un confronto in maggioranza per decidere come affrontare il voto in consiglio comunale».
All’opposizione, Antonio Rossini (Lista Gambardella, 2 consiglieri), chiede che si approfondisca un «piano B» alternativo all’accordo di programma. «Diamo a Iras i 3,1 milioni già stanziati per gli investimenti non ammortati a Casa Serena, e si metta a bando quest’ultima coinvolgendo i privati».