Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La giardineria comunale dove si progettano le decorazioni
Ci lavorano 10 giardinieri professionisti che abbelliscono la città. L’assessore Bressa: «È un nostro vanto»
Azalee e camelie. Aloe e agavi. Piante ornamentali dai fiori multicolori che riempiono gli occhi nella vastità di uno spazio di tre ettari. Aiuole fiorite, alberi, una collezione di ortensie e di piante rare che si alternano alle euforbie, creando un piccolo e prezioso pianeta verde di singolare bellezza. Ci troviamo alla giardineria comunale dove si progettano e disegnano le rotonde fiorite e tutte le decorazioni della città. Una fioriera su un lampione, una grande aiuola, gli addobbi per gli eventi. Se nel periodo primaverile Padova diventa la città dei fiori è anche grazie al lavoro di dieci giardinieri professionisti. «I fiori, le piante e gli alberi rappresentano un elemento indispensabile per l’arredo urbano e per un ecosistema che valorizza il verde pubblico — ha commentato l’assessore al Verde Antonio Bressa — Per noi è fondamentale mantenere attiva la giardineria. E i risultati si vedono nelle rotonde, invidiate dalle altre città, nella cura dei giardini storici e di tutti gli spazi monumentali che rappresentano un fiore all’occhiello della città anche in chiave turistica». La tutela della biodiversità e il rispetto ambientale vanno di pari passo con un piano di valorizzazione dei giardini storici: il Parco Treves, che recentemente ha ampliato gli orari di apertura, il Roseto di Santa Giustina e giardini della Rotonda. «Da quarant’anni faccio questo mestiere — ha raccontato Sandro Pigozzo, il responsabile della giardineria — e le soddisfazioni sono molte anche da parte di cittadini e commercianti. Rendere ancora più bella Padova è una gioia immensa». Ecco allora che dietro alla bellezza dei fiori, c’è una parte di professionisti invisibili. Una giardiniera specializzata nella cura delle succulente: cinquecento le piante tra agave, aloe, euforbia, riprodotte da quelle donate dal professor Angelo Levis. Una squadra dedicata ad innaffiare a mano per otto mesi, ogni due giorni, a seconda della stagione, tutti i fiori che decorano la città. Per non parlare della manutenzione degli oltre trecento impianti di irrigazioni presenti sulle rotonde. C’è chi ha anche ideato e costruito la fontanella con annesso abbeveratoio per i cani, ora sono oltre una trentina in tutta Padova. «Stiamo sviluppando la presenza di tratti ornamentali nelle vie di pregio — ha concluso Bressa — È successo per il Liston e via San Fermo per accompagnare le iniziative dei commercianti. E succederà per i festeggiamenti di Sant’antonio». Una piccola anteprima è visibile accanto alla Basilica di Santa Giustina, dove è possibile ammirare il grande stemma comunale fiorito, risultato di un paziente lavoro di mosaicoltura di oltre due mila piante.