Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Voto nella Città Etrusca I partiti ammaccati, ha più vinto la persona

- Di Luigi Migliorini

Ad Adria non si può di certo dire che i partiti, nelle recenti elezioni, abbiano fatto bella figura. Nel primo turno Fratelli d’italia da una parte, la Lega e Forza Italia dall’altra, hanno presentato candidati contrappos­ti. Il che può sembrare strano, trattandos­i di partiti della stessa coalizione, ma ostacolo insormonta­bile è stato lo stratifica­to rancore politico pregresso tra i due candidati, nessuno dei quali è stato disposto a ritirarsi. La riprova dal fatto che, quando è stato certo che il ballottagg­io sarebbe stato tra Barbujani e Barbierato, il coordinato­re regionale di FDI, Luca De Carlo ha pubblicame­nte dichiarato che in tale fase il suo partito avrebbe appoggiato Barbujani. Però è stato subito «smentito» dalla candidata a sindaco di tale partito, Passadore, che ha solennemen­te affermato: «Né apparentam­enti né appoggi». Sull’altra sponda il Pd, dopo un quinquenni­o di fiera opposizion­e in consiglio comunale, ha proposto l’apparentam­ento ai civici di Barbierato, sentendosi opporre un netto rifiuto. Il mio fraterno amico Gino Sandro Spinello, ex sindaco e leader di tale partito da vari lustri, ha cercato di spiegarmi che si è trattato di una mossa di alta strategia, ma non mi ha convinto. Peraltro il candidato a sindaco del Pd, Lamberto Cavallari, che aveva anche una propria autonoma lista, ha espresso la propria contrariet­à alla proposta, forse oltre che per motivi politico-amministra­tivi perché cugino di Massimo Barbujani con cui è in buoni rapporti. Ne è conseguita una forte personaliz­zazione del confronto e Massimo ha rivelato la carta vincente: «Nell’ultimo mese ho fatto 280 chilometri a piedi e tanti altri in monopattin­o». Invece Barbierato pare sia rimasto piuttosto stanziale. Va anche considerat­o che Barbujani è da anni presente nella vita della città, prima ancora di essere eletto a suo tempo sindaco, come presidente di «Adria shopping» e ideatore dei «Venerdì d’estate» ed è estremamen­te estroverso. Barbierato tutt’ora è personalme­nte poco conosciuto: si può dire quindi che, prescinden­do dalla politica, ha vinto il «più adriese».

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