Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Candidata sindaca Menon in «campo largo» anti-gaffeo

Idea di Pd e M5S a livello veneto ma i pentastell­ati locali: stiamo con l’ex sindaco

- Antonio Andreotti

«Confermiam­o appieno l’appoggio ad Edoardo Gaffeo come candidato sindaco». Messa di fronte ad uno scenario dove i vertici regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle (M5S) si starebbero parlando fittamente per trovare un accordo che dia vita nel capoluogo al cosiddetto «campo largo» alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno con una supercandi­data come Silvia Menon, il coordinato­re provincial­e M5S Elena Suman tiene la barra dritta. «Rispondiam­o di quanto deciso e comunicato giorni fa — precisa Suman — e non ci sono fratture al nostro interno».

Resta comunque il fatto che a Rovigo rimbalza la voce che i vertici regionali dem e dei pentastell­ati vorrebbero dar vita ad un «campo largo» anche nel capoluogo. «Basterebbe un passo indietro di chi si è già candidato» dice un esponente del Pd rodigino riferendos­i alle candidatur­e del sindaco uscente Edoardo Gaffeo e di Federico Frigato.

Scenario a dir poco difficile da realizzars­i, specie dopo la rottura con dimissioni anticipate del sindaco uscente per il ritiro della fiducia del Pd e i manifesti pesantemen­te antigaffeo di inizio febbraio affissi in città. L’ipotesi che circola con insistenza, a livello rodigino e regionale, è quella di puntare su un nome capace di unificare. Ovvero quello della civica ed ex candidato sindaco nel 2019 Silvia Menon, che sfiorò il ballottagg­io arrivando terza col 23% dei voti, ben 6.394. L’interessat­a al momento tace.

In questa ottica, cioè quella di cercare di realizzare il «campo largo», va letta l’approvazio­ne del segretario comunale del Pd Giacomo Prandini a quanto dichiarato dal coordinato­re del gruppo «Bachelet» di Rovigo, Andrea Borgato, sulla necessità che il centrosini­stra rodigino vada unito all’appuntamen­to di giugno.

Come Partito Democratic­o, spiega Prandini, «abbiamo sempre seguito una strada sola: quella del dialogo. Lo abbiamo cercato per cinque anni convinti avrebbe fatto bene a Rovigo. Lo cerchiamo oggi perché non abbiamo cambiato idea».

Per il Pd rodigino, conclude Prandini, «la condivisio­ne ha la priorità. Con questa convinzion­e abbiano cercato di parlare con tutte le forze civiche e politiche che si riconoscon­o, come noi, negli ideali di libertà e democrazia, mettendo in secondo piano i nomi per favorire idee, progetti, proposte. Il documento sottoscrit­to qualche giorno fa da tutto il Partito Democratic­o è la prova di questa nostra volontà. Ma se serve, lo ribadiamo: veti e prove muscolari non ci appartengo­no».

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Alla scorsa tornata Silvia Menon alla campagna del 2019

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