Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Candidata sindaca Menon in «campo largo» anti-gaffeo
Idea di Pd e M5S a livello veneto ma i pentastellati locali: stiamo con l’ex sindaco
«Confermiamo appieno l’appoggio ad Edoardo Gaffeo come candidato sindaco». Messa di fronte ad uno scenario dove i vertici regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle (M5S) si starebbero parlando fittamente per trovare un accordo che dia vita nel capoluogo al cosiddetto «campo largo» alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno con una supercandidata come Silvia Menon, il coordinatore provinciale M5S Elena Suman tiene la barra dritta. «Rispondiamo di quanto deciso e comunicato giorni fa — precisa Suman — e non ci sono fratture al nostro interno».
Resta comunque il fatto che a Rovigo rimbalza la voce che i vertici regionali dem e dei pentastellati vorrebbero dar vita ad un «campo largo» anche nel capoluogo. «Basterebbe un passo indietro di chi si è già candidato» dice un esponente del Pd rodigino riferendosi alle candidature del sindaco uscente Edoardo Gaffeo e di Federico Frigato.
Scenario a dir poco difficile da realizzarsi, specie dopo la rottura con dimissioni anticipate del sindaco uscente per il ritiro della fiducia del Pd e i manifesti pesantemente antigaffeo di inizio febbraio affissi in città. L’ipotesi che circola con insistenza, a livello rodigino e regionale, è quella di puntare su un nome capace di unificare. Ovvero quello della civica ed ex candidato sindaco nel 2019 Silvia Menon, che sfiorò il ballottaggio arrivando terza col 23% dei voti, ben 6.394. L’interessata al momento tace.
In questa ottica, cioè quella di cercare di realizzare il «campo largo», va letta l’approvazione del segretario comunale del Pd Giacomo Prandini a quanto dichiarato dal coordinatore del gruppo «Bachelet» di Rovigo, Andrea Borgato, sulla necessità che il centrosinistra rodigino vada unito all’appuntamento di giugno.
Come Partito Democratico, spiega Prandini, «abbiamo sempre seguito una strada sola: quella del dialogo. Lo abbiamo cercato per cinque anni convinti avrebbe fatto bene a Rovigo. Lo cerchiamo oggi perché non abbiamo cambiato idea».
Per il Pd rodigino, conclude Prandini, «la condivisione ha la priorità. Con questa convinzione abbiano cercato di parlare con tutte le forze civiche e politiche che si riconoscono, come noi, negli ideali di libertà e democrazia, mettendo in secondo piano i nomi per favorire idee, progetti, proposte. Il documento sottoscritto qualche giorno fa da tutto il Partito Democratico è la prova di questa nostra volontà. Ma se serve, lo ribadiamo: veti e prove muscolari non ci appartengono».