Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Sviluppo del Polesine, ora serve una cabina di regia»
Industriali e sindacati assieme verso il futuro
Parafrasando Luigi Pirandello, il Polesine è una provincia in cerca di una regia. A proporre un percorso per crearla il vicepresidente di Confindustria Veneto Est Paolo Armenio e i tre segretari generali dei sindacati polesani Pieralberto Colombo (Cgil), Samuel Scavazzin (Cisl) e Gino Gregnanin (Uil), che lanciano subito due suggestioni.
La prima è un progetto capace di analizzare costi e benefici rispetto alla progressiva aggregazione degli attuali 50 Comuni polesani che, quasi al 90 per cento, sono inferiori ai 3.000 abitanti. La seconda è un Piano urbanistico territoriale su ampia scala, in grado d’interpretare le attuali e future dinamiche produttive, abitative e dei servizi socio-assistenziali della provincia dando risposte adeguate. Armenio, Colombo, Scavazzin e Gregnanin pensano a «un modello virtuoso di “Cabina di regia” affidato a un nucleo di soggetti rappresentativi, ben predisposto ad anteporre a logiche di parte una visione d’insieme e un vero interesse comune, capace di valorizzare le oggettive potenzialità del Polesine».
Riguardo l’economia, i quattro pensano a «insediamenti ad alto valore aggiunto, distintivi rispetto ad altri territori, innovativi e sostenibili sul piano ambientale, capaci di generare stabili e qualificate occupazioni». A fianco degli insediamenti, continuano, «dovrà essere realizzata una sana e lungimirante politica abitativa con azioni volte ad attrarre nuova popolazione, in particolare giovani nuclei familiari e lavoratori. Va, inoltre, affrontato il tema legato alla crescente necessità di garantire efficienti ed efficaci servizi socio-assistenziali in linea con le proiezioni demografiche future».
Le proposte Più aggregazioni possibili fra i 50 Comuni della provincia e un Piano urbanistico per il territorio