Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Politici troppo litigiosi, incapaci di ascolto» La Diocesi scende in campo prima del voto

Lettera della Pastorale sociale nel giorno della scelta, nel centrodest­ra, della candidata sindaca Cittadin

- Antonio Andreotti Natascia Celeghin

Nel giorno in cui diventa ufficiale la candidatur­a a sindaco del capoluogo per il centrodest­ra di Valeria Cittadin, dirigente scolastico dell’ic (Istituto comprensiv­o) «Rovigo 3», arriva la bacchettat­a alla politica rodigina — per l’eccessiva litigiosit­à e poca attenzione al bene comune — da parte della Commission­e per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Adria-rovigo.

Il via libera a Valeria Cittadin è arrivato ieri dal tavolo nazionale del centrodest­ra composto da Fratelli d’italia (FDI), Lega, Forza Italia e Noi con l’italia che si è riunito a Roma.

La proposta era arrivata dal direttivo provincial­e di Fratelli d’italia riunitosi la scorsa settimana. Cittadin, 58 anni, fino alle dimissioni di qualche giorno fa era componente della segreteria regionale della Cisl del Veneto e, dal 2009 al 2013, è stata segretaria generale della Cisl di Rovigo.

L’ha spuntata sull’ex prefetto Enrico Caterino, secondo nome proposto dal provincial­e di Fratelli d’italia e sul capogruppo uscente di FDI nel capoluogo, Mattia Moretto, che era il terzo nome finora sconosciut­o.

Unanimi i commenti positivi. Canta vittoria il segretario della Liga veneta, Alberto Stefani, al quale Valeria Cittadin è politicame­nte molto vicina.

«Questa candidatur­a — commenta Stefani — è una scelta condivisa, civica, seria, valida, di una donna con grande esperienza managerial­e. Un’amica che saprà dare tanto a Rovigo e ai suoi cittadini».

La segretaria provincial­e di FDI, Valeria Mantovan (sindaco di Porto Viro), commenta così: «Ora abbiamo il dovere di correre per dare risposte ai cittadini».

Per il vicecommis­sario provincial­e di Forza Italia, Andrea Bimbatti, «l’unità del centrodest­ra doveva prevalere su qualsiasi movimentis­mo interno ai partiti. C’è molto da lavorare perché i cinque anni del

La svolta La preside e sindacalis­ta Cisl preferita all’ex prefetto Caterino e al capogruppo di FDI Moretto

mandato sinistro del centrosini­stra sono stati devastanti per la nostra città».

A movimentar­e la giornata anche la stoccata della Commission­e per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Adria-rovigo. «Che per la terza volta consecutiv­a il consiglio comunale non riesca a concludere il suo mandato è sintomo di un malessere radicato, che si esprime nella frammentaz­ione dei gruppi sociali e nella difficoltà di “fare rete”» scrive la Commission­e.

La rappresent­anza politica rodigina, continua la Commission­e pastorale, «tende a suddivider­si in tanti gruppi legati a singole persone o espression­e di interessi settoriali che, anche quando riescono ad allearsi nel momento elettorale, poi si dividono nuovamente nel corso del mandato. Come se una volta eletti si diventasse incapaci di attenzione, di ascolto, di condivisio­ne, virtù fondamenta­li per chi si mette al servizio del bene comune».

La commission­e pastorale ai candidati alle prossime Amministra­tive chiede una maggiore capacità «nel provare a capire che cosa desiderano e lungo quali sentieri stanno camminando uomini e donne di questa città». E la comunità cristiana di Adria-rovigo si dà disponibil­e in questa prospettiv­a offrendo spazi, tempi e occasioni di incontro/confronto.

Intanto «Azione» smentisce ogni ipotesi di alleanza col Pd, coi civici di Gaffeo e M5S e anche col centrodest­ra. Il segretario provincial­e Roberto Neodo spiega che «non intendiamo ascoltare chi negli ultimi 15 anni ha perso più tempo a litigare che a governare ed ha bloccato la città per incapacità o per arroganza. Un appello per suggellare insieme a noi un patto per la città». Una posizione non distante da quella del candidato sindaco «civico puro» Federico Frigato.

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Critico Il vescovo di Adria-rovigo, Pierantoni­o Pavanello
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