Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Politici troppo litigiosi, incapaci di ascolto» La Diocesi scende in campo prima del voto
Lettera della Pastorale sociale nel giorno della scelta, nel centrodestra, della candidata sindaca Cittadin
Nel giorno in cui diventa ufficiale la candidatura a sindaco del capoluogo per il centrodestra di Valeria Cittadin, dirigente scolastico dell’ic (Istituto comprensivo) «Rovigo 3», arriva la bacchettata alla politica rodigina — per l’eccessiva litigiosità e poca attenzione al bene comune — da parte della Commissione per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Adria-rovigo.
Il via libera a Valeria Cittadin è arrivato ieri dal tavolo nazionale del centrodestra composto da Fratelli d’italia (FDI), Lega, Forza Italia e Noi con l’italia che si è riunito a Roma.
La proposta era arrivata dal direttivo provinciale di Fratelli d’italia riunitosi la scorsa settimana. Cittadin, 58 anni, fino alle dimissioni di qualche giorno fa era componente della segreteria regionale della Cisl del Veneto e, dal 2009 al 2013, è stata segretaria generale della Cisl di Rovigo.
L’ha spuntata sull’ex prefetto Enrico Caterino, secondo nome proposto dal provinciale di Fratelli d’italia e sul capogruppo uscente di FDI nel capoluogo, Mattia Moretto, che era il terzo nome finora sconosciuto.
Unanimi i commenti positivi. Canta vittoria il segretario della Liga veneta, Alberto Stefani, al quale Valeria Cittadin è politicamente molto vicina.
«Questa candidatura — commenta Stefani — è una scelta condivisa, civica, seria, valida, di una donna con grande esperienza manageriale. Un’amica che saprà dare tanto a Rovigo e ai suoi cittadini».
La segretaria provinciale di FDI, Valeria Mantovan (sindaco di Porto Viro), commenta così: «Ora abbiamo il dovere di correre per dare risposte ai cittadini».
Per il vicecommissario provinciale di Forza Italia, Andrea Bimbatti, «l’unità del centrodestra doveva prevalere su qualsiasi movimentismo interno ai partiti. C’è molto da lavorare perché i cinque anni del
La svolta La preside e sindacalista Cisl preferita all’ex prefetto Caterino e al capogruppo di FDI Moretto
mandato sinistro del centrosinistra sono stati devastanti per la nostra città».
A movimentare la giornata anche la stoccata della Commissione per la Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Adria-rovigo. «Che per la terza volta consecutiva il consiglio comunale non riesca a concludere il suo mandato è sintomo di un malessere radicato, che si esprime nella frammentazione dei gruppi sociali e nella difficoltà di “fare rete”» scrive la Commissione.
La rappresentanza politica rodigina, continua la Commissione pastorale, «tende a suddividersi in tanti gruppi legati a singole persone o espressione di interessi settoriali che, anche quando riescono ad allearsi nel momento elettorale, poi si dividono nuovamente nel corso del mandato. Come se una volta eletti si diventasse incapaci di attenzione, di ascolto, di condivisione, virtù fondamentali per chi si mette al servizio del bene comune».
La commissione pastorale ai candidati alle prossime Amministrative chiede una maggiore capacità «nel provare a capire che cosa desiderano e lungo quali sentieri stanno camminando uomini e donne di questa città». E la comunità cristiana di Adria-rovigo si dà disponibile in questa prospettiva offrendo spazi, tempi e occasioni di incontro/confronto.
Intanto «Azione» smentisce ogni ipotesi di alleanza col Pd, coi civici di Gaffeo e M5S e anche col centrodestra. Il segretario provinciale Roberto Neodo spiega che «non intendiamo ascoltare chi negli ultimi 15 anni ha perso più tempo a litigare che a governare ed ha bloccato la città per incapacità o per arroganza. Un appello per suggellare insieme a noi un patto per la città». Una posizione non distante da quella del candidato sindaco «civico puro» Federico Frigato.