Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Io e Vanoli, che difesa Èun Venezia lanciato e non sbaglia due volte Pohjanpalo? Un esempio»

- Di Dimitri Canello

Pietro «Pedro« Mariani, lunedì lei verrà premiato al Penzo con una speciale maglia celebrativ­a dal Venezia, in occasione della partita con la Reggiana. Quali sono le sue emozioni?

«Sono emozionant­issimo e non so dire come reagirò lunedì... Io, che sono molto attivo sui social, ho quasi ventimila followers e cinquemila sono tifosi del Venezia. Non torno al Penzo da trent’anni, per me quella di lunedì sarà probabilme­nte la giornata più bella da quando ho appeso le scarpe al chiodo».

L’ultima volta è stata con Ventura allenatore, giusto?

«Lasciare Venezia fu difficilis­simo. Con questi colori si era creata una connession­e fantastica, che non ho mai ritrovato da nessun’altra parte. Quando la società mi ha chiamato ho avuto un tuffo al cuore. Rivedere la Curva Sud piena sarà straordina­rio»

Dove abita ora?

«Mi sono trasferito in Ungheria, sto a Debrecen. Ho iniziato una nuova vita, ma quello del Venezia è sempre il primo risultato che guardo e spesso e volentieri ho visto le sue partite anche nell’attuale stagione».

In che rapporti è rimasto con Paolo Vanoli?

«Non ci sentiamo da un po’, anche perché lui è un tipo poco social, tutto il contrario di me che vivo molto in quel “regno”. E sono stupefatto dell‘affetto che mi riversano i tifosi del Venezia. È qualcosa che mi aiuta a non pensare al tempo che passa. E vorrei aggiungere una cosa».

Prego...

«Conte, Servidei, Mariani e Vanoli. Questa era la difesa a quattro di Ventura di quel Venezia. Ricordo ancora il giorno in cui Vanoli venne a fare il provino al Taliercio. Andai dalla dirigenza e dal presidente a dirgli di non farselo scappare. Avrei scommesso a occhi chiusi su Paolo e i fatti mi diedero ragione. Fece una grande carriera, come per altro meritava».

Vede un leader difensivo in questo Venezia? Qualcuno che ricordi Mariani?

«Nel corso degli anni, e non voglio autocelebr­armi, ho visto tanti buoni difensori, ma nessun vero leader. Anche oggi vedo lo stesso: Svoboda, Altare, Idzes e Sverko sono tutti ottimi giocatori, però nessuno di loro è leader di questa squadra»

E un leader all’interno di questo gruppo?

«Pohjanpalo lo è senza dubbio. Un leader silenzioso, mi sembra uno di quei centravant­i vecchio stampo, che ha capito il modo di stare in campo e cosa vuole dire essere veneziano. Un esempio per tutto, non solo per i gol»

Altri giocatori che aspetta da protagonis­ti?

«Mi piace tantissimo Tessmann, è cresciuto in modo incredibil­e. Oggi è a tutti gli effetti un giocatore da Serie A, è un altro dei fari di questa squadra».

Lunedì si gioca: ha ragione Vanoli a tenere la guardia alta con la Reggiana?

«Fa benissimo, soprattutt­o pensando a quanto è accaduto all’andata. Ma sono convinto che questa volta il Venezia non fallirà. Non sarà una partita da tripla, vedo il Venezia favorito nonostante la sosta. Perché se c’è una cosa che ho capito, è che la squadra difficilme­nte sbaglia due volte. Impara dagli errori e riparte più forte di prima».

” Sono molto attivo sui social e ho quasi ventimila followers, di questi più di 5mila sono tifosi del Venezia, ho ancora un rapporto speciale con la città

” Lunedì vedo favorito il Venezia anche se c’è stata di mezzo la sosta, giusto tenere la guardia alta ma questa non sarà una partita da tripla

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(Lapresse) In campo Altare alle prese con Di Francesco nella partita vinta 3-0 a Palermo, prima della sosta

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