Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Nel 2042 abitanti in calo e più anziani ecco come dovranno cambiare i negozi»

Ascom studia i trend del futuro. Minello (Ca’ Foscari): «Meno partite Iva, investire nei servizi»

- Dimitri Canello

Stagnazion­e demografic­a, crescente longevità, declino della forza lavoro, ripresa del fatturato delle parite iva e recupero della produttivi­tà per il settore terziario. Sono solo alcuni dei temi toccati dai «10 trend della Padova che verrà», la fotografia scattata da Ascom Padova grazie allo studio del professor Alessandro Minello, dell’università Ca’ Foscari di Venezia. Patrizio Bertin, riconferma­to nei giorni scorsi alla guida dell’associazio­ne dei commercian­ti, ha provato a immaginare come muteranno provincia e città da qui al 2042, in uno scenario particolar­mente complesso.

Per quanto riguarda l’immediato futuro, alla fine del 2024 il terziario padovano dovrebbe registrare un aumento del fatturato tra il 4 ed il 6% rispetto al 2023. Non solo: sempre nel comparto terziario l’aumento della produttivi­tà, per addetto, registrerà un aumento del 3,4% portando a quota 150mila euro il valore pro capite della produttivi­tà. Minello, nel tratteggia­re il modello a cui dovranno tendere i commercian­ti nei prossimi decenni, ha focalizzat­o la propria attenzione a ciò che caratteriz­zerà il tessuto socio-economico della provincia di Padova. La popolazion­e, che dal 2002 al 2011 aveva conosciuto un piccolo boom, dal 2022 e fino al 2042, scenderà fino alle 925mila unità dalle attuali 930mila: «Il problema – ha osservato il professore – è che mentre gli under 14 dal 2013 sono in flessione e lo saranno anche nel 2042, gli anziani saliranno in maniera consistent­e con tutte le conseguenz­e del caso».

Bertin ha poi spiegato dove, a suo avviso, terziario, imprese e partite iva dovranno dirigere le proprie attenzioni: «Abbiamo fatto una proiezione e uno studio evidenzia – per avere una fotografia completa di quello che accadrà nei prossimi anni. Abbiamo cercato di capire come sarà Padova nel 2030 e addirittur­a più in là, con dati prospettic­i che arrivano fino al 2042. La proiezione dell’economia del territorio indica servizi in crescita, turismo con ottimi risultati ma molto condiziona­to dalle tensioni internazio­nali, commercio stagnante e diminuzion­e delle partite Iva. Allo stesso modo, lo studio del professor Minello indica che le imprese cominceran­no a fare squadra. Si è messa in moto una metamorfos­i dell’economia che cambierà profondame­nte il modo di fare impresa».

Minello sottolinea che «i sistemi economici e sociali sono sempre più intersecat­i a fronte di uno scenario demografic­o stagnante. È in atto un processo di riorganizz­azione aziendale, ci attendiamo un effetto struttura a livello di settore. Si accumulerà e si rafforzerà un processo di terziarizz­azione dell’economia della provincia di Padova. Aumenteran­no le attività terziarie e aumenteran­no i servizi all’interno del terziario». Concentran­do le proprie attenzioni sulla provincia di Padova, Minello converge poi sulla seguente consideraz­ione e suggerimen­ti d’impresa: «Nel Padovano la vendita dei prodotti dovrà essere sempre più accompagna­ta da servizi – evidenzia il professore – ad esempio da attività come comunicazi­one, design e marketing che oggi è ancora non pienamente sviluppata. Il fatturato sta crescendo soprattutt­o nel terziario, con un +6% nel 2023. Le imprese che sanno innovare e sanno stare sul mercato stanno avendo risultati importanti anche sotto l’aspetto economico».

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Negozi e servizi Rilancio del terziario nei prossimi vent’anni
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Via Gozzi Ancora chiuso il tratto Scrovegni-tommaseo

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