Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Aggressione con lo spray al Quadrato Meticcio «Minacciati dai pusher armati con le pietre»
Suona un primo campanello d’allarme nel quartiere Palestro, teatro negli ultimi giorni di due differenti aggressioni ai danni di membri del Quadrato Meticcio, realtà che da più di dieci anni contribuisce, tramite l’attività sportiva inclusiva, a vivacizzare uno dei rioni cittadini storicamente più delicati (in foto uno degli incontri sportivi) . Il primo attacco è avvenuto sabato scorso nel supermercato Eurospar di via Monte Cengio, dove un tesserato della squadra dei giovani del Quadrato sarebbe stato avvicinato da alcuni pusher che bazzicano nel quartiere, venendo affrontato per motivi ancora poco chiari . Un blitz in piena regola e con ogni probabilità premeditato, in quanto gli aggressori non avrebbero esitato a brandire alcune pietre e ad utilizzare lo spray al peperoncino pur di stanarlo. Il secondo episodio risale invece alla serata di lunedì nel campo da calcio di via Dottesio, al termine dell’allenamento della squadra amatoriale del Quadrato Meticcio: identica la modalità utilizzata, con i giovani spacciatori che, stando a quanto raccontato da alcuni testimoni, hanno nuovamente utilizzato sassi e spray urticante. Attacchi che hanno portato le forze dell’ordine a potenziare i controlli nel quartiere ma che non hanno scoraggiato gli appartenenti all’associazione sportiva, i quali si sono stretti attorno ai ragazzi aggrediti: nella serata di mercoledì si sono infatti radunati proprio in via Dottesio durante il secondo allenamento calcistico settimanale per sottolineare come «la paura non deve regnare in quartiere: questo campo appartiene al Quadrato Meticcio e agli abitanti che lo frequentano, con tutto lo sforzo e la passione messa in campo per farlo diventare accessibile». Un concetto ribadito anche da Mattia Boscaro, presidente dell’associazione sportiva, il quale sottolinea come due sporadici episodi di violenza non possano oscurare le tante proposte sociali, sportive promosse nel Quadrato. «Preferiamo una rapida risoluzione delle problematiche all’esposizione mediatica che rischia di alimentare una visione distorta del quartiere»