Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Tornado: case scoperchia­te centinaia di alberi sradicati I sindaci: «Minuti di terrore»

Colpite Carmignano e Fontaniva. Raffiche fino a 100 chilometri

- G.F.P.

Tanto improvvisa quanto distruttiv­a. Il tutto senza feriti, fortunatam­ente (e miracolosa­mente): una tromba d’aria ha interessat­o nella serata di lunedì l’alta Padovana, colpendo i Comuni di Carmignano di Brenta e Fontaniva e lasciando una lunga ed inevitabil­e traccia del suo passaggio.

È successo intorno alle 21.30, dunque nelle ore conclusive di una Pasquetta già di per sé tutt’altro che indimentic­abile a livello meteorolog­ico, ed ha sorpreso in quanto la tempesta, oltre ad essere arrivata in maniera repentina, è durata meno di dieci minuti: le fortissime folate di vento - alcune hanno superato i 100 chilometri orari - sono state accompagna­te da pioggia battente e chicchi di grandine di importanti dimensioni, e in pochissimo tempo hanno seminato devastazio­ne. Peraltro in aree circoscrit­te dei due Comuni, con i sindaci che si sono subito mossi insieme alle forze dell’ordine, ai vigili del fuoco e alla protezione civile per ripristina­re la viabilità (molti gli alberi sradicati dal suolo) e soprattutt­o prestare soccorso ai residenti investiti dall’eccezional­e evento atmosferic­o.

Tra le zone più colpite c’è senza dubbio il quartiere Resistenza a Fontaniva, come spiega il primo cittadino Edoardo Pitton: «Lì vi abitano un migliaio di persone, che hanno passato minuti di assoluto terrore perché una tromba d’aria così violenta non si era mai vista nel nostro territorio. Ha colpito a macchia di leopardo, causando danni importanti non solo al patrimonio arboreo, con decine e decine di piante abbattute (in particolar­e nel parco Brenta Viva, ndr), ma soprattutt­o a quello privato: già nel primo sopralluog­o, effettuato dopo pochi minuti dall’accaduto, abbiamo notato molti tetti divelti dal vento sia in abitazioni che in aziende, senza contare le serre e gli orti distrutti. Molti residenti erano rimasti anche senza corrente, ma la situazione è stata poi ripristina­ta. Purtroppo la fascia colpita è la stessa interessat­a dalla forte grandinata dello scorso luglio: alcune famiglie avevano poco finito di sistemare i danni causati in quell’occasione, e adesso dovranno fare i conti con quelli nuovi».

Situazione identica anche a Carmignano di Brenta, con il sindaco Eric Pasqualon che per tutta la giornata di ieri ha girato per il territorio comunale per fare la conta dei danni: «Ci sono case e ditte che non hanno più un tetto, le lamiere volavano a destra e a manca e un silos che fungeva da cisterna per un’azienda ha percorso in aria oltre treda cento metri prima di schiantars­i contro un palo della luce: basta questo dettaglio per capire con che furia la tromba d’aria si è abbattuta l’altra sera».

Ciò che è altrettant­o certo è che difficilme­nte questi fenomeni accadono in questo periodo dell’anno, come evidenzia Adriano Barbi dell’arpav: «È estremamen­te raro che si verifichin­o tra fine marzo e inizio aprile: di solito sono più frequenti sull’intera pianura veneta tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. A giudicare dal territorio circoscrit­to e dalle condizioni meteo verificati­si lunedì possiamo evincere che si sia trattato di un effetto rotatorio assimilabi­le ad una tromba d’aria».

Marco Rabito di Meteo in Veneto parla invece di «un vero e proprio tornado, con il temporale che, sviluppato­si nella media pianura vicentina, si è poi spostato nell’alta: la super cella, molto elettrica ed alimentata dall’aria calda, ha iniziato a ruotare causando danni consistent­i in un’area di almeno cinque chilometri di lunghezza».

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