Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Il rigassificatore vale un miliardo il Polesine esiga più compensazioni»
Gregnanin (Uiltec): «Al territorio solo 12 milioni, Provincia e Regione riaprano le trattative»
«La Regione Toscana ha chiesto al governo 800 milioni di euro a fronte dell’insediamento a Piombino del terminal gasiero Golar Tundra, che rigassifica 5 miliardi di metri cubi annui. Il terminal al largo di Porto Levante sta per avviarsi al cambio di proprietà, e con la prospettiva di rigassificare 11 miliardi di metri cubi all’anno. È ora di riaprire la trattativa per le compensazioni economiche». Ad intervenire è Giampietro Gregnanin, segretario regionale Uiltec e per un quindicennio della Uil rodigina, «memoria storica» di tutte le vicende legate all’insediamento del rigassificatore al largo delle coste polesane. Gregnanin puntualizza: «Regione e Provincia di Rovigo sono i soggetti istituzionali più adatti per aprire questo tavolo».
La premessa del ragionamento di Gregnanin è che Vtti e Ikav, rispettivamente colosso olandese dello stoccaggio di energia e operatore tedesco della gestione patrimoniale, stanno per diventare proprietari dell’infrastruttura al largo dell’adriatico che oggi rigassifica 9,6 miliardi di metri cubi all’anno. Vtti e Ikav hanno sottoscritto un accordo che li porterà ad acquisire da Exxonmobil e Qatar Terminale Company la quota di maggioranza (70,68 per cento più 22 per cento) di Adriatic Lng, la società che controlla e gestisce il rigassificatore attivo dall’inizio del 2009 al largo delle coste del Polesine. L’operazione dovrebbe chiudersi nella seconda metà del 2024 per una cifra attorno agli 850 milioni di euro.
Gregnanin ricorda che, a fronte dell’insediamento del terminal nel 2008, al Polesine arrivarono 12,1 milioni di euro. Il segretario regionale Uiltec non lo dice ma, paragonati alle richieste della Regione Toscana per il rigassificatore di Piombino, i 12,1 milioni arrivati in Polesine sono ben poca cosa. «Adriatic Lng - afferma Giampietro Gregnanin - aveva messo quella cifra a disposizione, a fronte di una capacità di rigassificazione pari a 8 miliardi di metri cubi. Oggi che il terminal si avvia verso gli 11 miliardi annui, con un valore dell’infrastruttura che non è non lontano dal miliardo di euro, andrebbe riaperto il confronto sulle compensazioni economiche. Ad oggi conclude - le ricadute per il Polesine sono state inferiori alle aspettative».
Il segretario regionale Uiltec non si vuole sbilanciare più di tanto su come andrebbero spesi i milioni di euro che potrebbero arrivare da una trattativa. «Non spetta a me intervenire sul tema. A mio avviso la trattativa va doverosamente riaperta con la nuova proprietà, a fronte del valore dell’infrastruttura, della sua capacità di rigassificazione, e per come si stanno muovendo altri soggetti istituzionali nel resto d’italia in contesti analoghi».
Il terminal gasiero al largo di Porto Levante oggi ha una capacità di rigassificazione che garantisce quasi il 14 per cento dell’intero consumo nazionale di gas naturale.
La nuova proprietà Il terminal passerà di mano nel 2024: «La Toscana vuole 800 milioni per Piombino»