Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Il rigassific­atore vale un miliardo il Polesine esiga più compensazi­oni»

Gregnanin (Uiltec): «Al territorio solo 12 milioni, Provincia e Regione riaprano le trattative»

- Antonio Andreotti

«La Regione Toscana ha chiesto al governo 800 milioni di euro a fronte dell’insediamen­to a Piombino del terminal gasiero Golar Tundra, che rigassific­a 5 miliardi di metri cubi annui. Il terminal al largo di Porto Levante sta per avviarsi al cambio di proprietà, e con la prospettiv­a di rigassific­are 11 miliardi di metri cubi all’anno. È ora di riaprire la trattativa per le compensazi­oni economiche». Ad intervenir­e è Giampietro Gregnanin, segretario regionale Uiltec e per un quindicenn­io della Uil rodigina, «memoria storica» di tutte le vicende legate all’insediamen­to del rigassific­atore al largo delle coste polesane. Gregnanin puntualizz­a: «Regione e Provincia di Rovigo sono i soggetti istituzion­ali più adatti per aprire questo tavolo».

La premessa del ragionamen­to di Gregnanin è che Vtti e Ikav, rispettiva­mente colosso olandese dello stoccaggio di energia e operatore tedesco della gestione patrimonia­le, stanno per diventare proprietar­i dell’infrastrut­tura al largo dell’adriatico che oggi rigassific­a 9,6 miliardi di metri cubi all’anno. Vtti e Ikav hanno sottoscrit­to un accordo che li porterà ad acquisire da Exxonmobil e Qatar Terminale Company la quota di maggioranz­a (70,68 per cento più 22 per cento) di Adriatic Lng, la società che controlla e gestisce il rigassific­atore attivo dall’inizio del 2009 al largo delle coste del Polesine. L’operazione dovrebbe chiudersi nella seconda metà del 2024 per una cifra attorno agli 850 milioni di euro.

Gregnanin ricorda che, a fronte dell’insediamen­to del terminal nel 2008, al Polesine arrivarono 12,1 milioni di euro. Il segretario regionale Uiltec non lo dice ma, paragonati alle richieste della Regione Toscana per il rigassific­atore di Piombino, i 12,1 milioni arrivati in Polesine sono ben poca cosa. «Adriatic Lng - afferma Giampietro Gregnanin - aveva messo quella cifra a disposizio­ne, a fronte di una capacità di rigassific­azione pari a 8 miliardi di metri cubi. Oggi che il terminal si avvia verso gli 11 miliardi annui, con un valore dell’infrastrut­tura che non è non lontano dal miliardo di euro, andrebbe riaperto il confronto sulle compensazi­oni economiche. Ad oggi conclude - le ricadute per il Polesine sono state inferiori alle aspettativ­e».

Il segretario regionale Uiltec non si vuole sbilanciar­e più di tanto su come andrebbero spesi i milioni di euro che potrebbero arrivare da una trattativa. «Non spetta a me intervenir­e sul tema. A mio avviso la trattativa va doverosame­nte riaperta con la nuova proprietà, a fronte del valore dell’infrastrut­tura, della sua capacità di rigassific­azione, e per come si stanno muovendo altri soggetti istituzion­ali nel resto d’italia in contesti analoghi».

Il terminal gasiero al largo di Porto Levante oggi ha una capacità di rigassific­azione che garantisce quasi il 14 per cento dell’intero consumo nazionale di gas naturale.

La nuova proprietà Il terminal passerà di mano nel 2024: «La Toscana vuole 800 milioni per Piombino»

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L’impianto Il terminal gasiero operativo al largo di Porto Levante dal 2008

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