Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Provincia, Fdi attacca: «Il centrodestra ha vinto le elezioni e ora deve governare»
Il dem Bisato: «Da Soranzo solo una provocazione»
Malgrado si stia parlando di un ente di secondo livello (declassato come tale, una decina d’anni fa, dall’allora ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Graziano Delrio), le sorti della Provincia sembrano agitare, e non poco, le forze politiche del territorio euganeo. D’altronde, a distanza di tre settimane dalle elezioni per il rinnovo del parlamentino di Palazzo Santo Stefano (avvenute il 16 marzo scorso), il sindaco di Padova e presidente della stessa Provincia, Sergio Giordani, non ha ancora effettuato le principali scelte che gli spettano, ossia la nomina del vicepresidente vicario (in pole position, ci sarebbe il leghista Daniele Canella, primo cittadino di San Giorgio delle Pertiche) e l’attribuzione delle deleghe più pesanti, dal Trasporto Pubblico alla Viabilità, passando per l’edilizia Scolastica e l’urbanistica, fino all’ambiente.
E allora, il consigliere regionale Enoch Soranzo, segretario provinciale di Fratelli d’italia, attacca senza mezzi termini: «Già due anni fa, pur all’interno di un’unica lista bipartisan, c’era una maggioranza di centrodestra in grado di rivendicare la presidenza della Provincia, tanto che — ricorda l’esponente meloniano — si parlava della candidatura del sindaco di Limena, Stefano Tonazzo (di Fratelli d’italia, ndr). Alla fine, però, quelli che all’epoca dirigevano il nostro partito decisero di condividere la scelta del centrosinistra e del resto del centrodestra, stabilendo cioè l’elezione di Giordani. Ma adesso le cose sono cambiate».
Per farla breve, Soranzo si riferisce al fatto che una ventina di giorni fa, a differenza di quanto avvenuto nelle precedenti tornate, si sono sfidate cinque liste, una di centrosinistra (a trazione Pd) e quattro di centrodestra (Lega, Fratelli d’italia, Forza Italia e Udc), generando la nomina di sei consiglieri per il Pd (senza girarci troppo in torno), quattro per il Carroccio e due rispettivamente per meloniani, forzisti e centristi. «I partiti hanno scelto di pesarsi e l’esito del voto — scandisce appunto Soranzo — è stato molto chiaro, nel senso che, proprio come nel 2022, c’è una maggioranza di centrodestra. E pertanto, ci aspettiamo che il presidente Giordani attribuisca le deleghe soltanto agli esponenti del centrodestra. Altrimenti, i nostri due rappresentanti (il padovano Matteo Cavatton e il cittadellese Luigi Sabatino, ndr) resteranno tranquillamente senza deleghe». «Tanto il ruolo di consigliere provinciale — conclude l’ex primo cittadino di Selvazzano — può benissimo essere svolto a prescindere da qualsiasi tipo di incarico». Ma il democratico Alessandro Bisato, già sindaco di Noventa e vicepresidente onorario in pectore proprio della Provincia (essendo stato il candidato più votato della lista più votata), rispedisce al mittente la sortita di Soranzo: «Siamo di fronte ad un’autentica provocazione, distante anni luce dalla posizione assunta dagli altri partiti del centrodestra, che hanno ben capito che la Provincia, così com’è oggi, costituisce un luogo di confronto tra tutti gli amministratori, a prescindere dal differente colore politico di ciascuno». «E in questo senso — sottolinea Bisato — non sbaglia il presidente Giordani quando afferma di essere alla ricerca della massima condivisione possibile. E se quest’atteggiamento non piace a Fratelli d’italia, ce ne faremo una ragione».
” Il segretario provinciale I partiti hanno scelto di pesarsi e l’esito del voto è stato chiaro