Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Venezia, ci vuole il blitz

Il Cittadella piazza il colpo Reggiana k.o. con due gol

- R. S. (d. c.) Dimitri Canello

Dopo undici partite senza sorrisi e quasi tre mesi di digiuno da vittorie, il Cittadella torna al successo battendo la Reggiana al Mapei Stadium. E non si può certo dire che si tratti di una vittoria «sporca», come l’aveva definita alla vigilia Edoardo Gorini, perché il successo maturato nella ripresa non fa una grinza. A decidere il match l’ingresso di Pandolfi ma anche il gol del capitano Branca, che nel momento più difficile spinge i suoi al successo pieno. Adesso i timori di rimanere invischiat­i nella zona playout sono molto più annacquati e si può guardare con ragionevol­e fiducia a un eventuale aggancio alla zona playoff. In campo al 15’ Melegoni, dentro l’area di rigore a tu per tu con Kastrati, spara alto sopra la traversa. Nel finale di tempo Cigarini su punizione oltrepassa la barriera a quattro sistemata da Kastrati e scheggia, però, la traversa. Nella ripresa dopo appena due minuti Portanova centra il palo con il mancino, dopo aver eluso l’intervento di Kastrati in uscita. Gorini indovina i cambi con gli ingressi di Pandolfi e Cassano e succede l’impensabil­e: Pandolfi insacca di testa su invito di Salvi dalla destra, complice un brutto intervento di Satalino che condanna la Reggiana. L’attaccante granata trova la sua ottava rete stagionale e porta avanti un Cittadella che, fin lì, aveva creato molto meno rispetto ai padroni di casa. Portanova prova a rimettere in sesto il pomeriggio con una sorta di rovesciata al 73’, ma i granata trovano anche il raddoppio. Ripartenza in velocità guidata da Cassano e Pandolfi, con Branca che incrocia con il mancino dalla lunetta e trafigge Satalino, questa volta incolpevol­e. Nel finale Cittadella vicinissim­o al tris con Magrassi in pieno recupero. Gorini sorride, fiducia del club ripagata.

Il pomeriggio, dagli altri campi, non porta buone notizie. Dopo la Cremonese, anche il Como mette la quinta, batte in rimonta il Catanzaro e obbliga il Venezia, oggi pomeriggio, a un solo risultato se vuole rimanere ben aggrappato al sogno della promozione diretta.

Non ci sono altre opzioni che espugnare Ascoli, in un Del Duca che ribolle per una situazione di classifica difficilis­sima. Paolo Vanoli lo sa perfettame­nte e carica i suoi alla vigilia del match e dopo l’ultima rifinitura. «Dobbiamo giocarci i nostri pregi e le nostre paure. Dobbiamo rispettare i nostri avversari — dice l’allenatore arancioner­overde — e dobbiamo capire pregi e difetti della squadra che affrontiam­o. Bisogna guardare a noi stessi, a come sfruttare al massimo le nostre potenziali­tà. La mentalità vincente, finché non vinci, non la conosci. Facciamo fatica a gestire la partita contro determinat­i avversari. Non abbiamo ancora la mentalità adatta che ti fa capire come affrontare l’ultima è diverso che affrontare la prima». Le difficoltà ambientali dell’ascoli, al centro di tante contestazi­oni, saranno una delle componenti del pomeriggio e in questo varco il Venezia dovrà provare a infilarsi. «Dobbiamo guardare a noi stessi — taglia corto Vanoli — con la Reggiana i ragazzi non hanno saputo reagire perché la rimonta non se l’aspettava nessuno. Chi è entrato si è fatto travolgere dalla situazione. Quando si costruisco­no le fondamenta di qualcosa d’importante, si attraversa­no momenti di difficoltà. Dobbiamo guardare

Serie B La classifica PARMA COMO CREMONESE VENEZIA* CATANZARO PALERMO BRESCIA SAMPDORIA CITTADELLA PISA REGGIANA SÜDTIROL MODENA COSENZA BARI SPEZIA TERNANA ASCOLI* FERALPI LECCO 66 61 59 57 52 50 45 44 42 40 40 39 39 35 35 35 33 31 31 23

Paolo Vanoli/1 Con la Reggiana non siamo stati in grado di reagire alla rimonta, facciamo ancora fatica contro certi avversari

Paolo Vanoli/2 Quando si sta costruendo qualcosa ci possono stare alcuni intoppi. Per noi sarà un’altra finale, come lo sarà per l’ascoli

avanti, abbiamo un’altra partita molto importante e per noi sarà un’altra finale, come lo sarà per loro».

La grande incognita del pomeriggio riguarda Joel Pohjanpalo. La sua presenza al Del Duca è a rischio, il bomber finlandese sta per diventare padre, la moglie è in dolce attesa con il parto annunciato come imminente. «Abbiamo la soluzione — dice Vanoli — nel caso in cui nasca suo figlio. Aspetterem­o e vedremo come andranno le cose. Sappiamo quanto importante è Joel, ma questa squadra ha vinto cinque partite consecutiv­e senza il suo big». La soluzione risponde al nome di Christian Gytkjaer, altrimenti destinato alla panchina, e che dovrebbe essere affiancato da Pierini al centro dell’attacco. A chi gli chiede se possa essere arrivato il momento di Svoboda al posto di Altare, dopo la pessima prestazion­e di quest’ultimo contro la Reggiana, Vanoli risponde in modo sibillino. Prima definendo «povera» l’interpreta­zione secondo cui, dopo una brutta partita, automatica­mente quella successiva la maglia da titolare non sarebbe più tale, ma aggiungend­o subito dopo: «Quello che mi fa arrabbiare è che ho la fortuna di poter scegliere tatticamen­te tra tanti giocatori. Il giocatore deve capire che in una rosa forte, ogni allenament­o bisogna giocarsi il posto. Sempre. Qualcuno non ha capito che ci si deve conquistar­e il posto ogni settimana. L’ultimo step è capire come diventare grandi». Un messaggio chiarissim­o e netto a tutto il gruppo.

Il tutto mentre Massimo Carrera, sul versante bianconero, prepara la sua squadra a dare il massimo. «Tutto è possibile nel calcio — spiega l’allenatore — affrontiam­o una squadra forte come il Venezia, miglior attacco della Serie B. Servirà la partita perfetta, con il giusto atteggiame­nto e aggressivi­tà. Abbiamo analizzato gli sbagli commessi con lo Spezia, il gol di Hristov ha fatto scattare qualcosa di negativo e questo non deve mai succedere».

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