Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Ultima generazion­e incontra il vescovo Cipolla «Ci ha voluto ascoltare»

Colloquio con le attiviste protagonis­te dei blitz di Natale e Pasqua

- Dimitri Canello

Sono quasi le 17, quando tre attiviste di «Ultima generazion­e», il movimento di protesta che fa proseliti in tutta Italia, escono dalla Curia di Padova. In agenda un incontro con il vescovo Claudio Cipolla che, in forma privata, dopo alcuni contatti fra le parti, ha accettato di incontrare la pacifica (ma determinat­a) contropart­e. Cellulari accuratame­nte spenti per tutta la durata del meeting, massimo riserbo sui contenuti del colloquio, perché il vescovo tace e non parla. Le ragazze, al contrario, sono più loquaci all’uscita, ma non dicono proprio tutto.

Nessun comunicato, nessuna nota a dare i crismi dell’ufficialit­à all’apertura di credito fatta dal vescovo. Il quale aveva parlato a Pasqua, dopo quanto accaduto nella chiesa della Madonna Incoronata, quando «Fede», come si fa chiamare una delle minorenni in prima linea per le battaglie del movimento, aveva interrotto la celebrazio­ne di Cipolla, cercando di leggere un messaggio.

Finendo con l’essere portata in questura, fotosegnal­ata e denunciata: «Ci dispiace — dice Fede — perché l’intento era l’esatto opposto, il nostro messaggio non è stato capito. Volevamo portare un messaggio positivo sfruttando un’occasione importante, non volevamo essere d’intralcio a nessuno». Lo hanno ribadito al vescovo, che le ha accolte e ascoltate, cercando di comprender­e i motivi delle loro azioni. Di sicuro monsignor Cipolla non può essere d’accordo sulle modalità e questo lo ha detto in modo puntuale alle sue interlocut­rici: «Ci ha detto che i nostri modi sono discutibil­i — spiegano le atticuria viste — ma Cipolla condivide molti dei temi che abbiamo toccato. Perché sono temi che anche la Chiesa affronta e tratta. Abbiamo chiesto che scendesse a Roma con noi, con un presidio aperto l’unidici e il 25 maggio in cui rinnoverem­o la nostra protesta. Ma non ci sarà e non ci saranno neppure i suoi uomini e donne al nostro fianco, perché sono convinti che faremo disobbedie­nza civile. Essendo un’istituzion­e, non ci appoggeran­no». Ma non è una porta chiusa in senso assoluto. Le attiviste parlano di possibili «collaboraz­ioni e iniziative comuni in vista», come «proiezioni di film e presentazi­oni di libri», mentre dalla non arrivano reazioni ufficiali, ma si frena un po’ sul significat­o delle parole. E si fa capire che sarebbe meglio parlare di «ascolto» allo stato attuale delle cose. Cipolla non parla ufficialme­nte, dunque, mentre «Fede» si dice rammaricat­a perché «non ci ha chiesto di smettere con le iniziative, ce lo hanno detto i suoi collaborat­ori. È stato un po’ brutto sentirselo dire, come ho detto il nostro intento era quello di portare all’attenzione del grande pubblico temi che devono interessar­e tutti. E l’ambiente, le guerre e i cambiament­i climatici sono soltanto alcuni di questi». Cosa pensa, dunque, Cipolla di questo incontro? Si può solo intuire captando qua e là. E si può soltanto ricordare quello che disse il giorno di Pasqua dopo il gesto eclatante di «Ultima generazion­e» con l’incursione durante la messa pasquale: «Dobbiamo considerar­e effettivam­ente la loro esigenza di essere ascoltati — disse — perché il problema del clima e dell’ambiente è un problema che oggi tutti noi dobbiamo condivider­e. Fa parte di quelle cose “difficili” che ci sembrano più grandi di

Metodo sbagliato Il vescovo avrebbe rimarcato la contrariet­à ai metodi usati ma accordo sui contenuti

noi, come le guerre, di cui però dobbiamo tutti farci carico».

La Chiesa di Padova, del resto, è da anni attenta e presente anche con segni concreti: il cammino «Laudato Si’» sui colli Euganei, l’annuale giornata del Creato, per esempio, senza dimenticar­e che il vescovo stesso insieme agli abati e all’abbadessa dei monasteri benedettin­i del territorio ha scritto lo scorso anno un messaggio in occasione della festa di san Benedetto (11 luglio) in cui si ribadiva l’attenzione e la cura verso il creato e la casa comune che siamo chiamati a custodire.

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 ?? ?? L’ingresso Nella foto in alto, una delle attiviste mentre entra in Curia. Sotto, le immagini delle proteste di Natale e di Pasqua
L’ingresso Nella foto in alto, una delle attiviste mentre entra in Curia. Sotto, le immagini delle proteste di Natale e di Pasqua

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