Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

In bagno solo durante l’intervallo, la decisione divide prof e genitori

Un papà urologo:«trattenere la pipì non fa bene a nessuno»

- Matilde Bicciato

Da lunedì gli studenti della scuola media Todesco, in via Leopardi nel quartiere Santa Rita, potranno usufruire dei servizi solo durante i due intervalli (cioè alle 11 e alle 13) e rigorosame­nte accompagna­ti e controllat­i da un operatore scolastico: così è stato deciso dalla dirigente dell’istituto, Francesca Ingrosso, nel tentativo di mantenere in questo modo le toilette dell’istituto pulite, dopo le diverse segnalazio­ni che avrebbero descritto azioni di scarso rispetto dei servizi da parte degli studenti. Una circolare che da parte dei collaborat­ori scolastici non ha avuto nessun commento pubblico, se non un deciso silenzio. La polemica si è invece subito incendiata tra i genitori dei ragazzi: «Non è neanche la prima volta mi capita di sentire provvedime­nti del genere, ovviamente non concordo minimament­e e sono contraria», spiega una delle madri, assolutame­nte convinta che non ci sia spazio per un’opinione discordant­e. «Non è possibile fare del bagno un’uscita programmat­a, ci sono esigenze che non possono essere assolutame­nte programmat­e. Pensiamo alle ragazze: se dovesse arrivare loro il ciclo cosa dovrebbero fare? Prevederne l’arrivo e ottenere così una deroga mediante una lettera dei genitori? Mi dispiace per gli operatori che si trovano coinvolti in questa situazione, ma non sono queste restrizion­i a costituire una soluzione appropriat­a. Che poi serva rispetto, sì. Ma non penso che tutti debbano pagare per l’incuria di alcuni». Tra i genitori non c’è solo chi esprime un’opinione generica, ma anche chi la formula sulla base delle proprie esperienze lavorative. «Io sono un urologo. Trattenere la pipì non fa bene, né agli adulti né ai giovani e giovanissi­mi. Noi evitiamo di usare il bagno quando siamo impegnati al lavoro, ma perché un ragazzo che ha a disposizio­ne un servizio non dovrebbe poterlo usare quando ne ha bisogno?», conclude. A concordare senza mezzi termini con il provvedime­nto della dirigente Ingrosso c’è stata solo una nonna in attesa del nipote, un’ex professore­ssa in pensione: «Nelle mie classi non usciva nessuno. I bagni si usavano prima della scuola, durante la ricreazion­e e dopo. A cosa serve la ricreazion­e altrimenti?». All’esterno dell’istituto i genitori si pongono poi la medesima domanda: come possono cinquecent­o studenti poter usufruire dei bagni solo durante due occasioni? Qualcuno non riuscirà sicurament­e ad utilizzarl­i oppure, per farlo, sarà costretto a saltare la ricreazion­e e mettersi ad attendere lungo le probabili lunghe file. Come intuiscono i genitori, non è effettivam­ente la prima volta che si sente una storia simile: è infatti da metà febbraio che gli studenti della scuola superiore Francesco Severi che hanno bisogno di chiedere la chiave dei bagni per usufruirne e anche loro scortati da un operatore scolastico.

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La scuola media Todesco, in via Leopardi nel quartiere Santa Rita
L’istituto La scuola media Todesco, in via Leopardi nel quartiere Santa Rita

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