Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

L’ex Di Nardo: «Assurdo». E i tifosi sono perplessi

La Curva tace. Benedetti (Appartenen­za): «Scelta rischiosa dopo un mercato sbagliato»

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«Dire che sono perplesso è poco, meglio che non dica ciò che penso veramente». Totò Di Nardo, grande ex e protagonis­ta assoluto della promozione in B del 2009, risponde al telefono poco dopo l’ora di pranzo. Si morde la lingua, poi qualcosa dice: «Sono rimasto davvero basito di fronte alla notizia dell’esonero di Torrente – spiega l’ex attaccante biancoscud­ato – ancora una volta si manda via un allenatore secondo in classifica, senza che stavolta gli si fosse chiesto di vincere il campionato a inizio anno. Non ricordo dichiarazi­oni della dirigenza in tal senso. Poi mi piacerebbe sapere perché ancora Oddo. Un anno e mezzo fa aveva rifiutato di continuare ad allenare il Padova, non veultime do una situazione drasticame­nte cambiata rispetto ad allora, visto che nel frattempo sono stati ridotti gli investimen­ti».

Di Nardo ha una spiegazion­e del calo del Padova delle settimane: «Io credo che chi guida una società di calcio dovrebbe sapere che, dopo una lunga rincorsa e con la ragionevol­e certezza del secondo posto in tasca, ci possa essere un fisiologic­o rilassamen­to. È normale che questo possa accadere, quando sai che non puoi più arrivare primo. Io stesso, come da giocatore, in una situazione simile mi sarei un po’ risparmiat­o per gestire le energie per i playoff. Sono convinto che il calo della squadra fosse solo temporaneo e che ai playoff si sarebbe rivisto il Padova del girone di andata. Ma è stata presa una decisione che non capisco, ne prendo atto e speriamo che abbia un effetto positivo sulla squadra».

Variegate le reazioni all’interno della tifoseria. Tacciono gli ultras, che non stanno vivendo un momento facile dopo i fatti di Catania, se non con qualche uscita di cani sciolti della vecchia guardia sui social non esattament­e a favore della società. Per quanto riguarda l’associazio­ne Club Biancoscud­ati Mario Merighi, il presidente Gianfranco Borsatti non approva la decisione della società, ma invita tutti ad aiutare il club: «Stimo Torrente sia come uomo che come allenatore – spiega Borsatti – per me non andava cambiato. Con rammarico ho preso atto di questa decisione della società e cerchiamo di andare avanti per il bene del Padova».

Perplesso anche Massimo Benedetti, del direttivo di Appartenen­za Biancoscud­ata: «All’inizio dell’anno non mi pare proprio che nessuno della società abbia parlato di primo posto. Poi evidenteme­nte l’appetito è venuto mangiando. Certo esonerare un allenatore secondo in classifica è un rischio, ma soltanto il tempo dirà se sia stata la svolta migliore». Il mercato di gennaio non ha inciso come si poteva immaginare: «È del tutto evidente che da gennaio in poi questa squadra non ha più reso come nell’andata – chiarisce Benedetti – quello che ci si aspettava che il mercato portasse in dote non l’ha portato. Dispiace per Torrente, che comunque ha fatto molto per questo club».

Borsatti dell’acb Peccato per Torrente, non andava cambiato, ma ora dobbiamo cercare di guardare avanti

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(f. Calcio Pd) All’euganeo Una parte del tifo più caldo

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