Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Oddo: «Si può vincere»
L’allenatore alla seconda esperienza con il Padova dopo la finale persa: «Conosco il potenziale di questa squadra, ora serve attivare una giusta mentalità in campo»
Un filo riannodato dopo quasi due anni. E una scelta che è arrivata con una tempistica di difficile lettura. Massimo Oddo è nuovamente in sella al cavallo Padova, presentato in pompa magna ieri nella sala stampa dello stadio Nereo Rocco, alla presenza di tutto lo stato maggiore biancoscudato. Assieme a lui anche il presidente Francesco Peghin, che solo pochi giorni prima aveva assicurato piena fiducia in Vincenzo Torrente e che invece si trova a dover spiegare una svolta divisiva e di certo non priva di rischi.
«Ringrazio molto Torrente – il commento del presidente - la decisione dell’esonero è stata presa da parte di tutti. Il nostro obiettivo resta raggiungere la serie B. Vogliamo fare solo del bene per la città e soprattutto per tifosi. Volevamo dare una scossa per invertire la rotta».
Oddo, che conosce molto bene l’ambiente, dovrà riprovarci e cercare di riuscire dove aveva fallito due anni fa. Non certo nella splendida rincorsa nella regular season, quando era riuscito a recuperare otto dei dieci punti di distacco dal Südtirol, quanto piuttosto ai playoff, conclusi con la doppia sconfitta di Palermo e con la squadra fisicamente in ambasce: «Tengo a dire che sono contento di essere tornato – le prime parole di Oddo – e ovviamente sono felice di avere una nuova occasione in questa piazza che conosco. Ci conosciamo già tutti, manca all’appello solo Andrea Moretto (il giornalista di Telenuovo scomparso nello scorso mese di gennaio ndr) che tengo a ricordare con affetto. Io seguo sempre le vicissitudini delle squadre dove ho avuto avventure positive, sono estremamente contento di essere tornato qui non per essere tornato in panchina, ma perché la fiammella mi si è subito accesa quando il direttore mi ha chiamato. Ho a disposizione una squadra che conosco, ho visto quasi tutte le partite e penso che sia una squadra con la quale ci si possa divertire e arrivare fino in fondo. I playoff li conoscete e sapete quanti punti interrogativi ci sono ma la voglia da parte mia c’è e proverò a trasmetterla a tutti i ragazzi, è il compito più importante per me».
L’allenatore pescarese tenta di spiegare perché sia tornato sui propri passi accettando due mesi di contratto dopo aver detto di no alla conferma un anno e mezzo fa: «Per me – dice Oddo - questo Padova può fare bene. I criteri sono in linea con le mie idee di calcio. Quest’anno ho avuto la possibilità di entrare in corsa in altre situazioni ma non è scoccata la scintilla. Ho sentito motivazioni precise quando ha chiamato Mirabelli. Rispetto a due anni fa vedo una squadra e una lista di giocatori, al tempo c’era una situazione non chiara che veniva dopo la seconda sconfitta nella finale
Le motivazioni Torno in questa piazza a cui voglio bene per sfruttare la nuova occasione e la mia voglia sarà trasmessa subito a tutti i giocatori
playoff. In quel momento non avevo quell’entusiasmo che ho oggi quando vedo una rosa che può vincere. C’era grande delusione e non c’erano le condizioni per andare avanti. Oggi vedo invece una squadra forte, che può puntare in alto».
Un’idea tattica Oddo ce l’ha ben scolpita in mente, ma per ora non la rivela: «La vedrete presto – aggiunge - dobbiamo cercare di creare un tipo di mentalità in campo, quello che proveremo a fare. Non mi stacco mai dalle squadre da cui ho ricevuto affetto, il percorso è stato bellissimo al di là dell’epilogo. Il rapporto prescinde dall’aspetto lavorativo. Sono tornato perché penso che il Padova possa raggiungere l’obiettivo», spiega l’allenatore. Sabato il debutto con tro l’atalanta U23.