Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Alì, oggi la delibera arriva in giunta ma in Coalizione è muro contro muro
Una parte degli arancioni resta contraria. Botta e risposta tra Legambiente e Giordani
A firma dell’assessore alle Attività Produttive, Antonio Bressa, il testo è pronto. Oggi sarà approvato dalla giunta. Domani verrà discusso nella commissione congiunta Politiche economiche e urbanistica. E lunedì prossimo, come ormai noto, approderà in consiglio comunale. Stiamo parlando della delibera relativa alla variante al Piano degli interventi propedeutica all’ampliamento del centro logistico dei supermercati Alì di via Svezia, a Granze di Camin. Al D-day, insomma, manca meno di una settimana. E nella maggioranza, i conti sembrano ancora non tornare. Ieri, infatti, la direzione cittadina del Pd ha ratificato un documento con cui si recepisce positivamente la proposta avanzata, mercoledì scorso, dal sindaco Sergio Giordani. Ovvero quella che prevede una sorta di scambio tra il via libera al progetto dell’azienda della famiglia Canella e la trasformazione in un grande parco dell’ex caserma Romagnoli di via Chiesanuova. Ma la mossa giocata dal primo inquilino di Palazzo Moroni, che comprende anche alcune compensazioni per Granze di Camin (pista ciclabile fino a Ponte San Nicolò, riqualificazione della zona di via Piva e realizzazione di una piazza tra via Vigonovese e via Puglie), non pare aver convinto proprio tutti, nel senso che almeno quattro consiglieri su dieci (Barzon, Concolato, Tognon e Coppo) sarebbero ancora intenzionati a non esprimersi a favore del progetto di Alì. Il vero travaglio, però, è quello in corso in Coalizione Civica, che venerdì si riunirà in assemblea per decidere il da farsi, ossia quale indicazione dare alle due consigliere Nalin e Gallani. D’altronde, sia nel 2017 che nel 2022, lo stop al consumo di suolo è stato uno dei punti cardine del programla ma elettorale del movimento arancione. Motivo per cui, adesso, molti iscritti (qualcuno dice la maggior parte) non vedono affatto di buon occhio un intervento volto a rendere edificabili 15 ettari di terreni agricoli. Tanto che più di qualcuno non fa che ripetere: «Per mantenere un minimo di coerenza e non perdere definitivamente faccia, dovremmo prima votare contro e poi uscire dalla maggioranza». Cioè il medesimo epilogo che sarebbe stato prospettato pure dal sindaco Giordani: «Se non voterete a favore — si sarebbe rivolto a Nalin e Gallani — manderò fuori dalla giunta il vostro assessore». Ossia Andrea Ragona, tacciato da alcuni della sua stessa
compagine, di non essere è mai intervenuto, malgrado sia titolare di una delega non proprio marginale come quella all’urbanistica. E intanto, a conferma della fibrillazione, va dato conto di un inconsueto botta e risposta tra Legambiente e il primo cittadino. Ieri, infatti, il presidente dell’associazione Francesco Tosato ha diffuso
una nota dal titolo inequivocabile: «La Romagnoli non compensa l’hub Alì». «Detto che la rigenerazione dell’ex caserma andrebbe attuata a prescindere — ha appunto osservato Tosato — visto che era già prevista sia nel programma elettorale del centrosinistra che nel Piano degli interventi, è vero che in via Chiesanuova verrebbero sottratti al consumo di suolo 5,5 ettari oggi occupati da edifici dismessi, ma è altrettanto vero che, in via Svezia, al netto dei cinque ettari di mitigazioni ambientali, verrebbe dato l’okay alla cementificazione di 10 ettari». Il saldo, in sostanza, sarebbe negativo. Un’analisi che Giordani ha subito confutato: «L’ambientalismo scientifico è sempre stato il pilastro distintivo di Legambiente ma, in questo caso, certe considerazioni si basano su dati sbagliati», ha detto Giordani rispondendo a a Tosato. «Alla Romagnoli infatti — ha scandito — saranno otto gli ettari di terreno da depavimentare e rinaturalizzare». Un inedito scambio di vedute, come detto, che tradisce un’evidente tensione.