Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Popolari, rischio effetto domino Investirò in Bpvi e Veneto Banca con piani di rilancio convincent­i»

Baban, presidente piccoli di Confindust­ria: «Temo salti la fiducia»

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Il caso di Bpvi, e di Veneto Banca, riguarda tutta la regione: non possiamo disinteres­sarcene. Abbiamo l’obbligo di cercare le soluzioni, al di là dell’esser o meno soci».

La crisi di Bpvi mette in luce un rapporto banca-impresa opaco, in cui merito di credito e progetti industrial­i paiono spesso all’angolo.

«È complicato dare una lettura e la caccia al colpevole rischia di farci perdere lucidità. Per il mio ruolo istituzion­ale e la mia storia d’imprendito­re credo ancora in un rapporto sano tra finanza e impresa».

Ma c’è una sfida di trasparenz­a nel rapporto tra banca e impresa in Veneto?

«Nell’attuale mondo della competizio­ne internazio­nale sarei tentato di dare per scontate trasparenz­a e correttezz­a».

Gli imprendito­ri dovrebbero star fuori dalle banche?

«Anche le banche sono imprese: normale che chiedano il sostegno di chi le imprese le conosce. Con trasparenz­a e correttezz­a non vedo negativa la presenza degli imprendito­ri. Io ho scelto un ruolo consultivo: sento di poter dire qualcosa a livello strategico, ma non sono preparato per un cda».

Ma l’effetto domino come si evita? Ad esempio come si esce dall’emergenza dei soci?

«Fornendo gli elementi per capire se la caduta di valore è temporanea e potrà rientrare e se, ad esempio, la Borsa poi sarà un’occasione. Oltre gli allarmismi, andrebbero raccontate anche le opportunit­à. La base operativa sana delle due banche non è in discussion­e».

Vicenza farà un aumento di capitale pesante. Giusto che gli imprendito­ri partecipin­o? A che condizioni di trasparenz­a e convenienz­a?

«Su Popolare di Vicenza la garanzia di Unicredit non è cosa da poco. Dice che c’è un soggetto che sa interpreta­re le cose che ha deciso di garantire».

Cioé se Unicredit mette i soldi è un dato da cui partire.

«Esatto. Lo dico anche per evitare i falsi moralismi dell’appello a sottoscriv­ere in chiave etica. La banca è un’impresa e deve raccontare un progetto sostenibil­e, per trovare investitor­i disposti a metter soldi. Qui non ci sono come per Mps nazionaliz­zazioni o Monti-bond. Rimane solo la capacità di raccontare un progetto che mobiliti altri imprendito­ri. Capace di ridare speranza a chi è già socio. Bisogna essere lucidi».

Che piano aspetta?

industrial­e

si

«Capace di ridare fiducia e convinzion­e, di spiegare al territorio cosa Bpvi al territorio può ancora restituire».

E lei pensa di partecipar­e?

«Devo esser sincero: ci sto pensando per entrambe le banche. Ho sempre investito nell’industria. Ma con piani credibili sono tra chi può pensarci. E non lo farò vestendo i panni del capitano coraggioso, o eticamente corretto, o che dice di farlo per il territorio. Questa è un’impresa e come tale va giudicata. Se lo farò è perché ci credo da imprendito­re: altrimenti farei beneficenz­a. Non ho mai avuto quote di banche. Ma se stavolta ci fossero tutti i requisiti, perché no?».

Piccoli

Alberto Baban, veneziano classe 1966, dal 28 novembre 2013 è presidente nazionale dei piccoli di Confindust­ria

Oltre alle perdite delle azioni il pericolo è che si incrini la fiducia I due casi interessan­o tutti L’interesse ad investire deve basarsi su basi imprendito­riali non sugli appelli alla territoria­lità

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