Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La vicenda
Le indagini dei carabinieri di Cortina d’Ampezzo andavano avanti da alcune settimane, sulla scorta delle diverse denunce presentate in Cadore, nell’Agordino e in Comelico
Baristi e albergatori erano stati pagati con pezzi da 50 euro falsi. Nell’auto e nella casa di Florindo Ceccato a Spinea sono state trovate banconote contraffatte per 11.650 euro VENEZIA Lo stavano seguendo da giorni. Quel signore gentile, con un berretto nero in testa che girava per i locali del Cadore e pagava sempre con banconote da 50 euro. Banconote del tutto simili a quelle originali, ma false. I carabinieri della compagnia di Cortina d’Ampezzo sono rimasti senza parole quando hanno scoperto che quell’uomo, in realtà, era un avvocato penalista del foro di Venezia, giudice di pace nel Padovano. E non solo. Florindo Ceccato, 63 anni, aveva avuto un lungo passato da amministratore nella sua Mirano: consigliere comunale negli anni ‘90 e candidato sindaco per il centrodestra nel 1998. L’avvocato è stato arrestato venerdì sera e trasferito in carcere a Belluno, in attesa della convalida di domani mattina. L’indagine, coordinata dal procuratore bellunese Francesco Saverio Pavone, era partita alcune settimane fa dalle numerose segnalazioni ricevute nelle varie stazioni dei carabinieri dall’Agordino al Comelico, passando per il Cadore appunto. In tutti i casi, si trattava di banconote da 50 euro, perfettamente falsificate e difficilmente riconoscibili. A metà agosto, il primo a dare un identikit di un possibile sospettato era stato il titolare di un albergo a Rocca Pietore. Anche lì Ceccato aveva tentato di pagare con una delle sue banconote da 50 euro. L’uomo, però, se ne era accorto, l’aveva rincorso e obbligato a pagare con una vera. L’avvocato si era scusato e aveva rimediato subito, ma questo non aveva fatto desistere l’esercente dal denunciare il fatto ai carabinieri di Caprile. Nelle settimane successive, i militari sono riusciti a