Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
I post Centinaia le foto e i video girati in poche ore
CASTELFRANCO Quando nel cielo sopra casa si alza una colonna di fumo di quelle dimensioni e di quel colore, nera come la pece, non è facile rimanere tranquilli. Si chiudono le finestre, si portano in casa i bambini e gli animali domestici: i primi momenti, senza informazioni, vanno gestiti senza farsi prendere dal panico, seguendo le indicazioni degli esperti e del Comune, che diramava comunicazioni sul sito ufficiale e su Facebook tramite i consiglieri comunali. Ma anche dopo la diffusione del primo bollettino che escludeva sostanze tossiconocive nell’aria la tensione è rimasta alta.
I commenti
La paura scorreva sui social network ieri pomeriggio, dopo il terribile rogo alla Ceccato Recycling. «Puzza di diossina, chiudere tutto» scrivevano i castellani su una pagina dedicata alle voci della città. «Rimanete in casa, non intralciate le operazioni dei vigili del fuoco» suggerivano altri. «Devastazione e inquinamento, è meglio munirsi di mascherine» aggiungeva Mirka. Ma l’unica cosa che accomunava tutti era un senso di impotenza: «Che disastro». Video angoscianti della colonna di fumo si alternavano a fotografie riprese da ogni angolo della Castellana, da Riese e da Vedelago, anche dal Padovano. E poi scatti di automobili ricoperte di cenere, una polvere bianca che si è depositata a terra dopo essere salita in aria.
Il viavai nei dintorni
Nella zona dell’incendio si registrava un continuo viavai di curiosi, giovani e anziani, che volevano vedere coi loro occhi cosa stesse succedendo.
«Ho visto il fumo da casa e
Un gruppo di residenti nelle vicinanze segue le operazioni di spegnimento
Famiglie Ceccato e Favrin, ripartirete