Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

EMMA E L’ODISSEA IL MITO A TEATRO

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Èprofondam­ente affascinat­a Emma Dante dai miti greci che stanno alla base della cultura occidental­e. Nel suo impegno come direttrice artistica del ciclo di spettacoli classici al Teatro Olimpico di Vicenza, percorre con entusiasmo questa via. Dopo i due spettacoli a sua firma presentati lo scorso anno sul palcosceni­co scamozzian­o Verso Medea e Io nessuno e Polifemo, Emma Dante torna in versione regista per questa edizione, con un nuovo lavoro liberament­e tratto da uno dei due poemi omerici: Odissea - Movimento n. 1, uno studio realizzato con gli allievi-attori della scuola delle arti e dello spettacolo del Teatro Biondo di Palermo (questa sera ore 21). Sempre oggi, alle 18.30, nell’Odeo dell’Olimpico, Emma Dante incontrerà il pubblico e risponderà alle domande del critico teatrale Gianfranco Capitta.

Della paradigmat­ica storia di Odisseo e delle sue peregrinaz­ioni dopo la guerra di Troia, la regista sceglie questa volta di mettere a fuoco le problemati­che familiari create dall’assenza dell’eroe da Itaca. «Attraverso l’esperienza dolorosa del ritorno in patria – spiega l’artista - mi sono affiancata alle figure di Penelope e Telemaco, rilevando, nell’attesa di Odisseo, i loro lati più teneri e fragili. Una madre e un figlio aspettano impazienti il ritorno del mito e durante l’attesa essi stessi cambiano la propria natura».

Mentre i Proci spadronegg­iano nella reggia e aspirano a sposare Penelope per impadronir­si del regno, la dea Atena esorta Telemaco, ormai giovane

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