Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Rogo alla Ceccato, chiudete le scuole»
Castelfranco, la richiesta dei genitori. Arpav: «Nessun rischio». Sequestrato il capannone
CASTELFRANCO (TREVISO) È stato sequestrato il capannone della Ceccato Recycling finito in cenere sabato scorso, causando danni per 8 milioni di euro e sprigionando una gigantesca nube nera che ha spaventato Castelfranco e i Comuni vicini. Nel frattempo, malgrado l’Arpav escluda la presenza di sostanze tossico-nocive nell’aria, i genitori della Castellana e alcuni insegnanti hanno scritto al Comune chiedendo di tenere chiuse le scuole in attesa degli esami definitivi.
CASTELFRANCO Non sarà facile accertare le cause dell’incendio che sanato ha devastato la Ceccato Recycling, l’azienda di recupero e riciclaggio rifiuti di Castelfranco che fino a ieri sera, oltre due giorni dal rogo, sbuffava ancora fumo. La procura di Treviso ha aperto un fascicolo su quanto accaduto senza però definire alcuna ipotesi di reato. Il sostituto procuratore Iuri De Biasi ha posto sotto sequestro l’area interessata dalle fiamme e una volta spenti gli ultimi focolai, forse oggi, inizieranno i campionamenti dei vigili del fuoco che verranno inviati a Mestre per cercare di definire cosa sia stato a provocare il rogo.
Il «punto zero»
«Siamo riusciti ad individuare l’area dalla quale si è sviluppato l’incendio – ha spiegato il comandante provinciale dei vigili del fuoco Nicola Micele -, in una zona interna al capannone, dov’era stoccato molto materiale. Concluse le operazioni di spegnimento degli ultimo focolai, inizieremo con gli accertamenti tecnici: al momento ogni ipotesi rimane aperta». I carabinieri intanto hanno passato al setaccio le telecamere della zona industriale: la Ceccato non ne è fornita, ma quelle delle aziende vicine potrebbero aver ripreso eventuali movimenti anomali attorno allo stabilimento.
I sopralluoghi
Ieri mattina Comune, vigili del fuoco, forze dell’ordine, usl e Rfi hanno effettuato un summit alla Ceccato Recycling, seguito nel primo pomeriggio dalla visita del prefetto Laura Lega, del sindaco e di una squadra di periti. Per verificare le condizioni dello stabilimento il prefetto è persino salita sulla scala retrattile di un mezzo dei vigili del fuoco, prendendo visione dei danni provocati dal violento incendio, che oltre a distruggere l’azienda e quintali di materiale ammassato, per lo più carta, legno e plastica, ha divorato anche una decine di camion usati dall’azienda per raccogliere i rifiuti. Il danno, secondo le prime stime, si aggira attorno agli otto milioni di euro.
Il prefetto ha sottolineato l’ottimo lavoro di squadra di quanti intervenuti sabato quando la nuvola di fumo nero si è alzata dallo stabilimento in fiamme. Per accelerare le operazioni di smassamento dei detriti, sono state fatte intervenire tre ruspe e una pala meccanica, in modo da poter portare fuori anche parte del materiale ancora in combustione. La situazione sta però tornando alla normalità: in tutta la zona industriale è stata riattivata la linea