Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tabaccaio uccise il ladro: Per il pm è legittima difesa

Nel Padovano Franco Birolo colpì un 23enne moldavo

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PADOVA Tre anni fa Franco Birolo, tabaccaio di Civè, nel Padovano, colpì e uccise un 23enne moldavo che si era introdotto nel negozio per rubare sigarette. Per il pm va assolto: legittima difesa.

PADOVA Avrebbe sparato per difendere se stesso, i propri familiari e i propri beni, e per questo motivo non dovrebbe essere condannato. Così ieri il pm Benedetto Roberti ha giustifica­to la richiesta di assoluzion­e per Franco Birolo, il tabaccaio che nel 2012 a Civè di Correzzola, nel Padovano, ha ucciso Igor Ursu, un ladro di origine moldava che nel cuore della notte, si era introdotto nel suo negozio per rubare stecche di sigarette. Lo scorso aprile Birolo era stato rinviato a giudizio per eccesso colposo di legittima difesa dal giudice Mariella Fino. I fatti risalgono al 26 aprile di tre anni fa. Erano le due di notte quando Franco Birolo, che abita in un appartamen­to proprio sopra la sua tabaccheri­a insieme alla moglie e alla figlia, è stato svegliato da un gran rumore che veniva direttamen­te dal negozio. Ha così impugnato la pistola Glock, legittimam­ente detenuta, ha sceso le scale interne che collegano l’abitazione e il negozio e caricato l’arma. Qui, nella penombra, ha visto la vetrina sfondata da un’auto, una Fiat Punto risultata poi rubata, e un uomo che stava caricando la refurtiva in macchina. Ma, soprattutt­o, ha intravisto un’ombra che gli stava arrivando alle spalle con le braccia alzate e, come ha poi raccontato senza mai cambiare versione, con quello che gli era sembrato essere un bastone stretto in mano.

Spaventato, ha sparato un colpo che ha passato da parte a parte l’uomo, perforando­gli entrambi i polmoni. Il ladro, però, non è morto sul colpo, ed è riuscito a percorrere una trentina di metri prima di cadere al suolo. Birolo, nel frattempo, aiutato dalla moglie, è riuscito a bloccare l’altro malvivente, Gheorghe Neagu, anche lui di origine moldava, legato su una sedia e tenuto sotto scacco dal tabaccaio fino all’arrivo dei carabinier­i. Birolo, difeso dall’avvocato Luigino Martellato, era stato rinviato a giudizio per omicidio colposo per eccesso di legittima difesa. Il problema era capire se il tabaccaio avesse o no sparato da una distanza ravvicinat­a. Si era pensato che Birolo avesse fatto partire il colpo quando Ursu era già uscito fuori la tabaccheri­a. Le consulenze della procura, sia quella medicolega­le sia la balistica, però, hanno cambiato le carte in tavola. È risultato, infatti, che Ursu è stato colpito da una distanza tra i 70 centimetri e i due metri, e che il tabaccaio si trovava all’interno del negozio nel momento in cui è partito il colpo.

Tutto questo l’ha ricostruit­o in aula ieri pomeriggio il pm Roberti, prima di chiedere al giudice Beatrice Bergamasco di assolvere il tabaccaio per non aver commesso il fatto e per aver agito in legittima difesa putativa.

Secondo il rappresent­ante dell’accusa infatti, le condizioni che hanno spinto Birolo a sparare sarebbero state tali da giustifica­re le sue azioni. Il fragore della vetrina sfondata e della sirena d’allarme nel cuore della notte hanno spaventato il gestore della tabaccheri­a, per cui un intero paese si era speso, subito dopo i fatti. Il locale poi era al buio, illuminato solo dalle luci della strada. Non solo. Quando Ursu è stato colpito, aveva in mano, con ogni probabilit­à, il registrato­re di cassa, scambiato per un’arma da Birolo, ed era salito sul bancone per scavalcarl­o. In questa situazione, spiega Roberti, è legittimo che Birolo si sia sentito aggredito, anche se in realtà non c’era nessun pericolo per lui o i suoi familiari, e che quindi abbia agito di conseguenz­a. Prossima udienza il 26 novembre, giorno in cui parleranno anche gli avvocati della madre e della sorella di Ursu che, seguite dai legali Paola Miotti e Eleonora Danieletto, si sono costituite parti civili. «Noi comunque non ci fermiamo qui – ha commentato Miotti – e chiederemo la condanna di Birolo».

Franco Birolo, in aula insieme alla moglie, non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni.

 ??  ?? Imputato Franco Birolo, il tabaccaio di Civé di Correzzola che tre anni fa aveva sparato ad un ladro che, dopo aver sfondato la vetrina della tabaccheri­a, stava rubando stecche di sigarette. Il paese si era schierato con lui per la llegittima difesa
Imputato Franco Birolo, il tabaccaio di Civé di Correzzola che tre anni fa aveva sparato ad un ladro che, dopo aver sfondato la vetrina della tabaccheri­a, stava rubando stecche di sigarette. Il paese si era schierato con lui per la llegittima difesa

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