Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Una maratona Fai alla riscoperta dei luoghi nascosti
Dall’isola di San Lazzaro all’Arsenale di Verona, da Monselice ai resti monumentali di Villanova: domenica il Fondo per l’Ambiente riscopre luoghi, palazzi e giardini finora poco accessibili. I resti di Villa Ivancich, frequentata da Hemingway
Le atmosfere mistiche dell’isola veneziana di San Lazzaro degli Armeni, le collezioni di botanica custodite all’Arsenale a Verona, i resti monumentali a Villanova di Fossalta di Portogruaro di villa Ivancich, che tanto colpì Ernest Hemingway. Sono alcune delle numerose proposte venete nell’ambito di «Faimarathon», in programma domenica. Giunta alla quarta edizione, la manifestazione nazionale promossa dal Fai - Fondo per l’Ambiente Italiano, in partnership con Il Gioco del Lotto, spalanca le porte di 500 luoghi di interesse artistico, paesaggistico e sociale a volte inaccessibili al pubblico in 130 città di tutta Italia, per vivere una giornata alla scoperta dello straordinario museo a cielo aperto che ci offre il nostro Paese.
Rispetto agli anni passati non sarà più propriamente una maratona con un percorso definito da seguire bensì una serie di siti da visitare che ognuno liberamente potrà scegliere. Ecco il menu che ci offre la nostra regione. Nell’anno del 100° anniversario del genocidio armeno, Venezia propone la visita a tre luoghi storici chiave della comunità armena in città. A cominciare dall’isola di San lazzaro degli Armeni, dove si respira silenzio e cultura nel chiostro, la piccola chiesa, il refettorio, l’importante biblioteca - che custodisce manoscritti rarissimi - e dove si possono ammirare opere di Palma il Giovane, Diziani, Giambattista Tiepolo. Quest’anno, nell’ambito della 56esima Biennale d’Arte, il convento ospita il Padiglione nazionale della Repubblica dell’Armenia, vincitore del Leone d’Oro come miglior partecipazione nazionale.
Ca’ Zenobio degli Armeni è la fastosa residenza di una delle più ricche famiglie della Serenissima, arricchita da affreschi di Louis Dorigny e tele di Luca
Carlevarijs.Santa Croce Infinedegli Armeni,la Chiesa che di era il cuore veneziana. della Verona comunità suggeriscearmena un percorso dedicato alle risorse naturali.
Dalle collezioni di botanica custodite all’Arsenale ai primi parchi urbani come i Giardini Lombroso o l’antico giardino di Piazza Indipendenza, e al Portale di S. Anastasia, il grande
portale gotico dove si può apprezzare la varietà e la ricchezza
dei marmi provenienti dalle montagne veronesi. A Monselice un itinerario storico che va
dalla Rocca (Mastio Federiciano), il luogo più conosciuto e
spettacolare della città, e la Chiesa di San Tommaso alla villa Pisani fino all’interessante collezione di macchine a vapore ospitata nel Museo delle Macchine Termiche Centanin. A Castion di Belluno, l’ottocentesca villa Miari Fulcis e l’oratorio Santa Maria dei Battuti, che
conserva opere d’arte seicentesche.A Quinto di Treviso, un itinerario lungo il tracciato della vecchia linea ferroviaria Treviso-Ostiglia: villa Memo Giordani, villa Ciardi e la chiesa di Santa Cristina. Ad Adria, un percorso tra Villa Mecenati, la Sacrestia dei Canonici in Cattedrale, il Sacrario dei Caduti nella Chiesa di San Nicola da Tolentino e visite al Museo Archeologico Nazionale. Infine, a Villanova di Fossalta di Portogruaro i resti di villa Ivancich, luogo fascinoso che vide soggiornare importanti personaggi della cultura, tra i quali Hemingway. Per informazioni www.fondoambiente.it.