Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Scontro con i pm «Mi fate dire cose che non ho detto»
VENEZIA «Quando le ho chiesto chi le disse di andare da Giovanni Mazzacurati a chiedere il finanziamento della sua campagna elettorale lei ha detto: “i referenti locali del partito”. Innanzitutto conferma questa versione?». «No». «Perché non la conferma». «Perché lei sta facendo una ricostruzione errata di quello che io ho detto». E’ il 19 dicembre scorso, 11 del mattino. Sono passati sei mesi e dieci giorni da quell’interrogatorio in cui l’allora sindaco Giorgio Orsoni aveva «confessato» – in un verbale giocato molto sugli equivoci e sulle mezze parole – di aver ricevuto dei finanziamenti illeciti dal Consorzio Venezia Nuova per le elezioni del 2010. Orsoni, quel 9 giugno 2014, era ancora agli arresti domiciliari dopo la grande retata di cinque giorni prima e ammette la difficoltà di quel momento. «Francamente debbo dirle che in quell’interrogatorio del 9 giugno forse non ero neanche nelle condizioni di lucidità tali da poter usare le parole in modo così appropriato come lei adesso vorrebbe», spiega Orsoni al pm Stefano Ancilotto, che lo sta interrogando insieme al collega Stefano Buccini. E in un altro punto, nel corso di un battibecco con quest’ultimo che gli ricorda che nella ricostruzione dell’accusa ci sono anche le sue parole di sei mesi prima, l’ex sindaco piazza lì un laconico «...in vista dei domiciliari», quasi a dire che quelle mezze parole le aveva dette per tornare sullo scranno di Ca’ Farsetti, cosa poi accaduta.
Per il resto però Orsoni si difende come un leone dall’accusa di aver preso soldi da Mazzacurati e dalle aziende del Consorzio, sempre illecitamente.
Orsoni (O): Non mi sono rivolto io a Giovanni Mazzacurati, ma Mazzacurati a me (...) In un’occasione fu lui a dirmi: “Visto che ti presenti alle elezioni forse avrai bisogno di un sostegno come si usa in questi casi”. Io gli risposi che non me ne occupavo. (...)
Pm: Lei sa però che Mazzacurati dice una cosa diversa: di averle promesso a tu per tu somme di denaro
O: Questo è assolutamente falso, l’ho già detto anche in altre sedi: è una calunnia di Mazzacurati
A quel punto Ancilotto parte con un ragionamento, che suona più o meno così: ma come mai Mazzacurati dice che dava soldi a tutti e tanti hanno ammesso di averli ricevuti e proprio a lei che era suo amico non ne avrebbe dati?
O: Ma perché sapeva benissimo che non avrei mai accettato una cosa del genere, perché mi conosceva, come forse voi non mi conoscete, per essere una persona assolutamente retta. (...)
PM: Quindi lei continua a dire a negare, comunque ad affermare che mai Mazza curati le corrispose somme? O: Assolutamente no Non è un interrogatorio facile. C’è un po’ di tensione tra le parti. In un altro punto Orsoni accusa i pm di fare ricostruzioni poco corrette delle sue parole: «State bene attenti, per esempio nel verbale mi fate dire delle cose che io non ho mai detto... a pagina 19». Uno dei pm, facendo una domanda, aveva riassunto così una frase di Orsoni sui finanziamenti del Consorzio: «Io probabilmente, vista anche la mia provenienza di docente di diritto amministrativo, qualche dubbio me lo sono imposto di opportunità». «Io questa frase non l’ho mai detta - taglia corto Orsoni - E’ una frase, mi scusi, maliziosa quanto meno, perché sottolineando il fatto che io come docente avessi dei dubbi lo volete mettere sotto il profilo della liceità mentre io a pagina 9 avevo sempre detto che mi ero posto dei problemi di opportunità politica». L’ex sindaco poi sbotta di fronte alle nuove domande sui soldi in nero. «Ma vuole che Mazzacurati mi venga a dire: “ho finanziato illegittimanente”? L’avrei mandato a quel paese!».
PM: Lei sapeva che queste somme provenivano in realtà da provviste del Consorzio Venezia Nuova? O: Assolutamente no Il verbale si dilunga soprattutto sul punto centrale per cui era stato disposto l’interrogatorio: il ruolo di Davide Zoggia e Michele Mognato. dirigenti pd con cui Orsoni aveva detto di aver parlato dei finanziamenti. Ancilotto ricorda a Orsoni che loro hanno negato.
O: Allora senta, secondo lei la mia campagna elettorale l’ha organizzata lo Spirito Santo? PM: No, non siamo polemici. (...) Lo scontro con Buccini nasce da una raffica di domande in cui il pm gli chiede conto di quando disse che alcune ricorse erano state reperite «in modi anomali». «Non lo so, andando a chiedere per la strada, oppure raccogliendo dai partecipanti alle cene i soldi. Cose che io non conoscevo». Il pm gli fa capire che gli sembra un’interpretazione un po’ sminuente, Orsoni controbatte: «La vedo un po’ contorto nei suoi ragionamenti». «Io invece più che contorto sono preciso», sbotta Buccini. La tensione si stempera con Ancilotto.
O: Dottore, io vorrei che lei facesse una campagna elettorale... PM: Guardi, non ci penserò mai! O: La sconsiglio di farla ma sarebbe istruttivo per tutti
I magistrati Quindi lei continua a negare, afferma che mai Mazzacurati le diede somme di denaro? Orsoni Mazzacurati sapeva che non avrei accettato perché mi conosceva come voi non mi conoscete