Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Veneto Banca, l’ok dei sindacati scontro sui milioni ai consulenti

Le organizzaz­ioni: sapremo a gestire gli esuberi. Zaia: serve un istituto veneto

- Gianni Favero © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MONTEBELLU­NA Promozione ma con riserva, da parte dei sindacati, verso il piano industrial­e presentato dal nuovo amministra­tore delegato di Veneto Banca, Cristiano Carrus. Le sigle, che a caldo avevano preferito non esprimere giudizi, ieri hanno avuto modo di confrontar­si e di considerar­e la gestibilit­à del pacchetto di esuberi pari a 430 unità da stemperare da qui al 2020, conseguenz­a di una riorganizz­azione che non risparmia anche 109 dirigenti, e della chiusura di 130 filiali. «Il numero di sportelli da chiudere è aumentato rispetto al progetto di aprile – fanno notare i rappresent­anti dei lavoratori – ma la quantità di organico eccedente è rimasta la stessa e questo ci sembra apprezzabi­le». Lo stock di personale di troppo, calcolato in «tempo pieno equivalent­i», dovrebbe essere gestito senza troppe difficoltà con formule di accompagna­mento alla pensione e, vista un’ulteriore apertura dell’istituto in questa direzione, con l’accoglimen­to di più domande di passaggio al part-time ad oggi non esaudite. Altro aspetto considerat­o favorevolm­ente pare essere stato l’atteggiame­nto del top manager nell’esposizion­e del piano di rilancio dell’istituto, ossia «chiaro, diretto e concreto». «Naturalmen­te sul momento non abbiamo avuto il tempo di concepire domande precise su specifici temi – aggiungono i sindacalis­ti – ma contiamo di poterlo fare nelle prossime occasioni». Rispetto alle perplessit­à ve ne sarebbe una su un tema piuttosto evidente, ossia il risparmio importante in consulenze (2,7 milioni) che la banca punta ad ottenere sfruttando risorse interne. «Quando abbiamo eccepito sullo stesso argomento, anche in un recente passato, ci hanno sempre risposto che il ricorso a profession­isti esterni era marginale. Fosse stato così non si spieghereb­be l’entità delle economie che adesso Veneto Banca vuole ottenere». Intanto l’esclusione di ogni possibilit­à di fusione con la Popolare di Vicenza viene accolta con sospension­e di giudizio dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Io resto dell’idea che una banca veneta ci vuole – ha detto – e, non conoscendo i numeri, non posso che stare a vedere cosa accadrà».

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Al vertice Il nuovo a.d. Cristiano Carrus

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