Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Le Gabelli e le strade con i soldi del Patto»
Belluno pronta ad aprire cantieri per 6 milioni di euro. Perenzin: gestione più libera del fondo Brancher
BELLUNO Niente più somme «prigioniere» nei conti del Comune, via libera ai progetti per gli enti virtuosi: l’ipotesi di sblocco del patto di stabilità, allo studio del governo in questi giorni, ingolosisce i sindaci bellunesi. Scaduta la prescrizione che impone ai Comuni di non spendere più di quello che introitano in un anno, si potrebbe tornare a investire.
«Se arriva la conferma, nel 2016 partiamo con i cantieri alle scuole elementari “Gabelli” ha commentato il sindaco di Belluno Jacopo Massaro – Per il recupero del complesso ci sono già stati investimenti, 240 mila euro della Fondazione Cariverona sono stati spesi per la sistemazione della palestra, 100 mila messi dal Comune per la ricognizione sismica della scuola (inagibile dal 2009, Ndr). Con lo sblocco del patto, possiamo partire con l’adeguamento da un milione e 300 mila euro. Si tratta di un’operazione importante anche a livello simbolico: sistemiamo un pezzo di storia della città e lavoriamo per il futuro». In totale, ha aggiunto, «il prossimo anno potremmo mettere in piedi cantieri per 6 milioni e mezzo di euro, considerando le asfaltature e la manutenzione dei marciapiedi». L’importante è capire prima le condizioni dello sblocco del patto di stabilità: «Non si sa, per esempio, se ci sarà l’autorizzazione a utilizzare gli avanzi di gestione – ha spiegato – Se sarà possibile usufruirne, saremo in grado di pagare con quello che abbiamo in cassa. Altrimenti, toccherà accendere dei mutui, indebitando senza senso il Comune».
A Feltre, la situazione è molto diversa: di soldi in cassa non ce ne sono molti, dato che sul Colle delle Capre si sta affrontando da alcuni anni un processo di risanamento dei conti. «Per noi, lo sblocco del patto di stabilità ha un peso relativo, mentre per chi ha grosse somme in cassa cambia molto – ha commentato il sindaco Paolo Perenzin – In ogni caso, sarebbe opportuno che tale sblocco avvenisse, anche perché si arriverebbe a una gestione più libera dei finanziamenti». In municipio, dove tutto l’anno si lavora proprio per reperire fondi esterni, si potrebbe operare con maggiore serenità sulle tempistiche. «Pensiamo per esempio alla gestione del fondo Brancher – ha spiegato Perenzin – Feltre è Comune capofila di un progetto di riqualificazione turistica da 13 milioni di euro, che coinvolge anche i comuni vicini. Quelle somme si potrebbero avere tutti subito, senza correre il rischio di ripercussioni sugli anni successivi. Ora, invece, siamo obbligati a spendere i soldi nello stesso anno in cui li riceviamo: se non si spendono tutti, l’avanzo rimane bloccato».
Il sindaco Non si sa se ci sarà l’ok a utilizzare gli avanzi di gestione o se dovremo accendere dei mutui