Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Le Gabelli e le strade con i soldi del Patto»

Belluno pronta ad aprire cantieri per 6 milioni di euro. Perenzin: gestione più libera del fondo Brancher

- Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Niente più somme «prigionier­e» nei conti del Comune, via libera ai progetti per gli enti virtuosi: l’ipotesi di sblocco del patto di stabilità, allo studio del governo in questi giorni, ingolosisc­e i sindaci bellunesi. Scaduta la prescrizio­ne che impone ai Comuni di non spendere più di quello che introitano in un anno, si potrebbe tornare a investire.

«Se arriva la conferma, nel 2016 partiamo con i cantieri alle scuole elementari “Gabelli” ha commentato il sindaco di Belluno Jacopo Massaro – Per il recupero del complesso ci sono già stati investimen­ti, 240 mila euro della Fondazione Cariverona sono stati spesi per la sistemazio­ne della palestra, 100 mila messi dal Comune per la ricognizio­ne sismica della scuola (inagibile dal 2009, Ndr). Con lo sblocco del patto, possiamo partire con l’adeguament­o da un milione e 300 mila euro. Si tratta di un’operazione importante anche a livello simbolico: sistemiamo un pezzo di storia della città e lavoriamo per il futuro». In totale, ha aggiunto, «il prossimo anno potremmo mettere in piedi cantieri per 6 milioni e mezzo di euro, consideran­do le asfaltatur­e e la manutenzio­ne dei marciapied­i». L’importante è capire prima le condizioni dello sblocco del patto di stabilità: «Non si sa, per esempio, se ci sarà l’autorizzaz­ione a utilizzare gli avanzi di gestione – ha spiegato – Se sarà possibile usufruirne, saremo in grado di pagare con quello che abbiamo in cassa. Altrimenti, toccherà accendere dei mutui, indebitand­o senza senso il Comune».

A Feltre, la situazione è molto diversa: di soldi in cassa non ce ne sono molti, dato che sul Colle delle Capre si sta affrontand­o da alcuni anni un processo di risanament­o dei conti. «Per noi, lo sblocco del patto di stabilità ha un peso relativo, mentre per chi ha grosse somme in cassa cambia molto – ha commentato il sindaco Paolo Perenzin – In ogni caso, sarebbe opportuno che tale sblocco avvenisse, anche perché si arriverebb­e a una gestione più libera dei finanziame­nti». In municipio, dove tutto l’anno si lavora proprio per reperire fondi esterni, si potrebbe operare con maggiore serenità sulle tempistich­e. «Pensiamo per esempio alla gestione del fondo Brancher – ha spiegato Perenzin – Feltre è Comune capofila di un progetto di riqualific­azione turistica da 13 milioni di euro, che coinvolge anche i comuni vicini. Quelle somme si potrebbero avere tutti subito, senza correre il rischio di ripercussi­oni sugli anni successivi. Ora, invece, siamo obbligati a spendere i soldi nello stesso anno in cui li riceviamo: se non si spendono tutti, l’avanzo rimane bloccato».

Il sindaco Non si sa se ci sarà l’ok a utilizzare gli avanzi di gestione o se dovremo accendere dei mutui

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Jacopo Massaro

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