Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

LUCE SUI TAGLI

- di Alessandro Baschieri © RIPRODUZIO­NE RISERVATA @ilbasco

Ma ci sono o non ci sono ‘sti tagli alla sanità? Il lettore avrebbe anche diritto di saperlo visto che pubblichia­mo un giorno sì e l’altro anche un comunicato di protesta per la «pesante mannaia che si sta abbattendo sui nostri ospedali» con chiose di Zaia sul rischio di una deriva americana. È andata così per mesi e mesi e all’improvviso, in un mesto giorno d’autunno, si presenta il presidente del Consiglio che durante un Renziting (cit. dicesi Renziting la teatrale dimostrazi­one con slide e tweet di un piano di governo un po’ infiocchet­tato) spiega come la nuova Legge di stabilità porti al settore un miliardo in più dell’anno scorso.

Embè? Chi ha ragione? «Hanno tutti ragione» , come diceva Paolo Sorrentino in un suo celebre libro. Aggiungiam­o «purtroppo» perché in realtà i protagonis­ti erano coerenti unicamente con loro stessi. I fatti: in valore assoluto i fondi destinati alla sanità sono aumentati da 110 a 111 miliardi, ma sono anche diminuiti perché il patto con le Regioni prevedeva di arrivare a quota 113 miliardi. Il taglio è un mancato aumento di due miliardi: dipende da dove la prendi. Semplice no? E perché nessuno ce la spiega così?

Fin qui i numeri. Ora le opinioni. Zaia esagera? Beh, dipende. Anche no. Perché il mancato aumento è in realtà pesante e la spesa sanitaria - i farmaci, i costi del personale e tanto altro crescono quasi in automatico e spesso più dell’inflazione. Perché il governo chiede economie di scala ma alla fine chi risponde presente riceve una pacca sulle spalle e gli altri una toppa sul buco che hanno fatto. Allora è Renzi che mischia le carte? Beh, dipende. Anche no. Con le sue slide vuole sempliceme­nte dire che la catastrofe nucleare della sanità italiana non c’è o comunque non dipende dal suo governo. E alla fine qualche spreco magari si può scovare anche lì, nel settore che rappresent­a la voce di spesa più grossa.

Se non l’avete ancora capito in politica InterJuve si gioca tutti i giorni, il rigore c’era per noi ed era fuori area per gli altri. E guai ad ammettere che gli avversari giocano bene. Il segreto per il buon lettore è sempre quello, cercare di capire e andare oltre gli slogan di parte (magari con l’aiuto dei giornali). Bisogna sempre ascoltare l’altra campana. Altrimenti, hanno tutti ragione.

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