Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Da allevament­o a Iper il Pd accusa Forcolin «Una leggina ad hoc»

Stop ai centri commercial­i, scoppia il caso Agrivillag­e

- Marco Bonet © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA «C’è una firma chiarissim­a su questa delibera, che per competenza è stata portata in giunta dall’assessore allo Sviluppo economico Marcato e da quello all’Urbanistic­a Corazzari, ed è la firma del vice presidente Gianluca Forcolin. Per un interesse personale, la costruzion­e di Agrivillag­e nella “sua” Musile di Piave, Forcolin vanifica lo stop ai centri commercial­i e al consumo del suolo imposto dalla nuova legge sul Commercio, devastando il Veneto». A dirlo, squadernan­do sul tavolo delibere della Regione, del Comune di Musile, planimetri­e e codicilli, è il consiglier­e dem Graziano Azzalin. Con lui, i colleghi Piero Ruzzante, Francesca Zottis e Bruno Pigozzo, che avvertono: «Vogliamo il ritiro immediato della delibera». Se ne sarebbe dovuto discutere ieri in commission­e Agricoltur­a, dov’è previsto un passaggio obbligator­io, ma la seduta è stata rinviata.

La vicenda nasce dalla delibera 79 approvata a Palazzo Balbi il 28 settembre scorso. In poche righe, il provvedime­nto va a modificare l’articolo 7 del regolament­o varato nel 2013 in esecuzione della nuova legge regionale sul Commercio (legge la cui gestazione durò circa due anni), andando a ricomprend­ere tra «le aree e le strutture dismesse e degradate» che possono essere oggetto di recupero e successivo insediamen­to di nuovi centri commercial­i, anche «le aree agricole adiacenti al centro urbano, purché già servite da adeguate opere di urbanizzaz­ione e infrastrut­ture viabilisti­che», che «risultino dismesse e confliggen­ti con il contesto figurativo e insediativ­o». Ai Comuni interessat­i, l’onere di provvedere «agli adempiment­i conseguent­i» (non meglio specificat­i: delibera?, variante al Pat?, riperimetr­azione del centro urbano?). Una descrizion­e talmente accurata e chirurgica, da scatenare la curiosità dei consiglier­i dem, sospettosi che la norma generale fosse stata in realtà cucita su misura per un caso peculiare. «Il 22 dicembre 2014, sindaco l’oggi vice presidente Forcolin, il Comune di Musile chiude un protocollo d’intesa con la società San Marco di Marghera – ricorda Zottis – intenziona­ta a rilevare un allevament­o dismesso lungo la via Triestina (classifica­to come sito inquinato, ndr) per costruirvi un centro di distribuzi­one di prodotti agricoli, chiamato “Agrivillag­e – Gustalia”». Il sito è strategico, vicino com’è al litorale, all’autostrada A4 e all’aeroporto Marco Polo, e il Comune di Musile s’impegna ad approvare la necessaria variante al Pat chiudendo con la San Marco un accordo pubblico «complesso». Ma c’è un problema e non di poco conto: trattandos­i di area agricola, lì non si può fare alcun centro commercial­e. Lo dice la legge sul Commercio, «quella che fu voluta da maggioranz­a e opposizion­e per fermare la cementific­azione e la proliferaz­ione della grande distribuzi­one, valorizzan­do i centri storici e i negozi al dettaglio» spiega Ruzzante. Si potrebbe fare in deroga, ma occorre «un interesse regionale» che nel caso di Agrivillag­e non viene rilevato. «E dunque come fa Forcolin ad aggirare la clausola di salvaguard­ia contenuta nella legge? – si chiede Pigozzo – Semplice, modifica la legge». Allargando alle aree agricole ciò che l’ex assessore al Commercio Coppola aveva pensato per i palazzi abbandonat­i nelle città. «Di certo non per le stalle, le porcilaie e i ricoveri per gli attrezzi agricoli» chiosa Azzalin. Che si dice pronto al ricorso se la maggioranz­a dovesse forzare la mano. «Perché in questo caso non solo non sono stati convocati i Comuni e i rappresent­anti degli agricoltor­i e del commercio – precisa Ruzzante – ma si pretende di snaturare una legge con una semplice delibera ed un regolament­o attuativo. E’ un colpo di mano, siamo all’urbanistic­a self service». Con conseguenz­e, però, per l’intero territorio, secondo Azzalin: «La norma, una volta approvata, vale infatti per tutti. Forcolin ha idea di quanti impianti zootecnici ci sono in giro per il Veneto? In 5 giorni non siamo riusciti a chiudere un censimento, neppure sentendo le categorie. E per ognuno di questi, domani potrebbe nascere un centro commercial­e, future cattedrali nel deserto. Zaia, quello del “consumo zero”, il presidente green che ne pensa di questa bella pensata?».

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Sergio Berlato, consiglier­e regionale di Fratelli d’Italia, il 16 giugno aveva depositato quattro interrogaz­ioni sul tema della gestione dei fondi per la formazione profession­ale: nel mirino l’assessore competente, Elena Donazzan.
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Il vicepresid­ente Gianluca Forcolin

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