Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
IL FALSO MEDICO CHE HA LAVORATO IN QUATTRO USL
Indagato il vicentino Andrea Stampini, 65 anni. L’avvocato: «Mai alcuna contestazione»
Per diciassette anni Andrea Stampini, ora in pensione, ha lavorato come ginecologo all’ospedale San Bassiano di Bassano senza aver mai conseguito la laurea. Ad agosto la Finanza ha perquisito la sua casa in cerca del diploma, senza riuscire a trovarlo.
BASSANO DEL GRAPPA (VICENZA) Quasi quarant’anni tra ambulatori e sale parto in qualità di medico ginecologo, diciassette dei quali trascorsi all’ospedale di Bassano del Grappa. Ma Andrea Stampini, 65 anni, ferrarese di origine ma vicentino di adozione - stando a quanto avrebbero appurato i carabinieri del Nas di Bologna - non ha mai conseguito la laurea.
Tanto che l’ordine dei medici di Ferrara, dove risultava iscritto, l’ha cancellato dall’elenco e la procura di Venezia lo ha iscritto sul registro degli indagati per esercizio abusivo della professione. Procura che stava già indagando su di lui da mesi, per i danni provocati a un neonato, fatto nascere con un cesareo anziché col parto naturale il giorno di Santo Stefano del 2014 all’ospedale di Dolo.
Allora i genitori, una giovane coppia di Camponogara, si era appellata al Tribunale del malato e aveva presentato denuncia nei confronti del ginecologo residente a Bassano, in pensione da alcuni mesi, in servizio «a chiamata». Ora si scopre, dagli accertamenti effettuati da carabinieri e ordine, che il medico non avrebbe uno straccio di titolo. All’università di Bologna non risulta che Stampini abbia conseguito la laurea, e l’iscrizione all’albo dei medici di Ferrara, nel 1978, l’avrebbe ottenuta grazie «alla presentazione di certificato di laurea e abilitazione munite di autentica notarile», che però non risultano essere autentici. Eppure, per quasi quarant’anni sono stati considerati validi.
Il caso è scoppiato in estate, ma solo ora è uscito allo scoperto. Era agosto quando i carabinieri del Nas si sono presentati di prima mattina a Bassano del Grappa, a casa di Andrea Stampini, passata al setaccio assieme all’abitazione di Ferrara e a quella dell’ex moglie, a Riva del Garda. Sotto sequestro è finito l’atto notarile presentato nel 1978 all’ordine dei medici da Stampini, quello che gli è poi valso l’iscrizione. Un presunto falso di trentasette anni fa: un certificato che, per la procura, è difforme nel tipo di carattere della battitura a macchina. Il documento per il quale il difensore del 65enne ha presentato istanza di dissequestro al Riesame. Inutile poi, per i carabinieri, cercare anche la pergamena di laurea.
«Non l’ha mai ritirata – fa sapere l’avvocato di Stampini, David Zanforlini di Ferrara - del resto non lavorava in un suo ambulatorio, dove avrebbe potuto esporlo, ma in aziende pubbliche. In almeno quattro Usl diverse, dove ha presentato documenti e attestazioni senza che nessuno gli contestasse nulla». Dagli atti risulta che Stampini si è immatricolato alla facoltà di Medicina di Ferrara nel 1969/1970 per trasferirsi nel 1974/1975 a Bologna, dove però non risulta sostenne esami, tanto che «venne dichiarato decaduto nel 1984».
«Attendo di avere accesso al fascicolo di studi del mio cliente, che la procura tra l’altro non ha acquisito – continua Zanforlini – allora c’erano le copie cartacee del certificato di laurea, potrebbe anche esserci stato un errore, che non lo abbiano trovato».
Di certo Stampini non ha voglia di parlare con i giornalisti in questo momento, considerando il polverone mediatico che si è alzato attorno a lui. Un volto conosciutissimo a Bassano, dove ha fatto nascere migliaia di bambini, avendo ricoperto per diciassette anni, dal 1997 al 2014 (anno in cui è andato in pensione) il ruolo di dirigente medico nel reparto di ostetricia e ginecologia del San Bassiano. Ad informare l’azienda sanitaria bassanese è stata la Regione, ad inizio mese. E il dg Antonio Compostella ha già fatto sapere che si è rivolto alla Corte dei Conti per la restituzione degli stipendi. «L’Azienda procederà alle azioni opportune per il risarcimento dei danni economici e all’immagine. – ha dichiarato il direttore generale – È un episodio estremamente grave. L’esercizio della professione di Stampini ha indubbiamente determinato un potenziale rischio per i pazienti che nel corso degli anni sono stati seguiti da lui. Ora attendiamo gli sviluppi delle indagini della procura di Venezia». Azioni legali annuncia anche l’Usl 13 di Dolo. Che si difgende: «Solo l’evidente volontà di perpetrare una truffa ha impedito all’azienda di accertare la malafede di Stampini».
Nessun titolo Immatricolato ma mai laureato, a Bologna nel 1984 Stampini venne dichiarato decaduto