Con le armi fuori dalla banca: tutti scarcerati

PADOVA Dopo due settimane sono già tutti fuori dal carcere. Non solo il più giovane del gruppo, poco più che debuttante nel mondo del crimine, ma anche i due più vecchi, ex affiliati della Mala del Brenta con sanguinosi assalti sulle spalle. Uno dopo l’altro negli ultimi quindici giorni sono stati ammessi agli arresti domiciliari i tre uomini che stazionavano fuori da una banca, a Villatora di Saonara, con armi e passamontagna, targa e vestiti di ricambio: secondo la polizia stavano per commettere una rapina, ma per i giudici non meritavano di finire dietro le sbarre.

Dell’operazione della squadra mobile di Pordenone restano le immagini degli arrestati a terra, due disarcionati da una moto ed il terzo braccato in macchina, fra i cappucci di lana, le pistole Astra A/80 e Beretta calibro 9, un coltello, il cambio d’abiti, una targa rubata ed infilata in uno zaino. Era lo scorso 9 ottobre e alla Banca di credito cooperativo di Sant’Elena esultarono per la sventata irruzione. Nell’ambito di una più ampia indagine, che tuttora continuerebbe nei confronti di ex sodali di Felice Maniero, gli investigatori friulani che pedinavano il 25enne Manuel Da Gonfo di San Donà di Piave arrivarono ad acciuffare pure il 53enne Ercole Salvan di Piove di Sacco ed il 59enne Silvano Noventa di Legnaro.

L’ultimo ad uscire di prigione è stato, questa settimana, proprio Noventa. Ma nei giorni precedenti il tribunale del Riesame ha concesso i domiciliari anche a Da Gonfo e Salvan. «Non c’erano i presupposti per la tentata rapina», afferma l’avvocato Leopoldo Giori, difensore di «Ercolino», che da quasi vent’anni vive con un frammento di proiettile conficcato in un gluteo, in conseguenza di un conflitto a fuoco con la polizia. «Dicono che le sue condizioni di salute siano incompatibili con la detenzione carceraria», allargano le braccia gli inquirenti. Ma potrebbe non essere finita qui.