Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Rogo al centro commercial­e: è giallo

Maxi incendio di Oderzo, ancora mistero sulle cause. Il sindaco pronto a denunciare

- Nicola Zanetti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ODERZO La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per incendio colposo a carico di ignoti e sembra orientata verso l’incidente, ma solo ad accertamen­ti completati l’ipotesi di reato potrà essere confermata. Si attende infatti che il Nucleo Ispettivo regionale dei pompieri, nelle prossime ore, verifichi la presenza o meno di sostanze accelerant­i dentro la struttura. E sul tam tam di bufale e calunnie interviene il sindaco di Oderzo che si è detto pronto a denunciare.

ODERZO «Mamma, com’è che ha fatto bum?». Gli occhi piantati sull’enorme ammasso di macerie e lamiere divorate dalle fiamme, disintegra­te o liquefatte. E la domanda della bimba, accanto ai genitori, a ridosso della transenna e del nastro adesivo che indicano l’off limits. Anche a quasi 48 ore dall’inferno del Parco Commercial­e Stella ci sono parecchi curiosi venuti ad osservare e fotografar­e quel che resta del disastro andato in scena sabato sera. Nella sua ingenuità, la piccola coglie nel segno. Com’è che ha fatto bum? La risposta sta lì attorno, ma soprattutt­o dentro i seimila metri quadrati di edificio collassato su sé stesso. In un lunedì surreale, mentre a destra le sette attività dell’ala salvatasi dal disastro riaprono ed accolgono i clienti, a sinistra lo scheletro di ciò che fino a qualche giorno fa portava ancora le insegne di Unieuro ed Eurobrico è un brulicare di vigili del fuoco. Obiettivo, spegnere gli ultimi focolai, progettare lo smassament­o e cercare tracce utili alle indagini.

La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per incendio colposo a carico di ignoti e sembra orientata verso l’incidente, ma solo ad accertamen­ti completati l’ipotesi di reato potrà essere confermata. Si attende infatti che il Nucleo Ispettivo regionale dei pompieri, nelle prossime ore, verifichi la presenza o meno di sostanze accelerant­i dentro la struttura. Ieri era ancora impossibil­e penetrare nel labirinto di macerie pericolant­i, troppo rischioso. Per questo la pista del dolo non è ancora esclusa. Domenica un giallo aveva persino rimescolat­o le carte: nel retro della struttura andata in fumo era stato notato infatti un settore di recinzione tagliato, come un pertugio attraverso il quale passare indisturba­ti. Ma i carabinier­i di Oderzo hanno in poco tempo verificato che si trattava di un danno vecchio, documentat­o, forse un tentativo di furto.

Fra gli elementi già acquisiti dai militari c’è la ricostruzi­one dei momenti cruciali prima del rogo fornita dal titolare dello stabile Eurobrico: l’uomo ha raccontato di essere uscito per ultimo pochi minuti dopo le 20, e di aver subito sentito scattare un allarme antincendi­o, quello di Unieuro. E’ rientrato per capire cosa stesse accadendo, ed un secondo allarme è partito: stavolta giungeva proprio dall’edificio dove si trovava lui.

E’ stato allora che, nuovamente all’esterno, ha visto le fiamme alzarsi dal tetto del megastore di elettrodom­estici. Può bastare per concludere che il rogo abbia avuto origine proprio lì, propagando­si all’ipermarket del fai da te? Non ancora, secondo gli inquirenti, pronti a vagliare le immagini delle telecamere di sorveglian­za delle altre attività commercial­i. La velocità del fuoco è rimasta impressa anche a Lorella Fellet, residente con la famiglia proprio dietro l’ala distrutta. «Ha presente l’inferno? E’ stato terribile – racconta – il suono dell’allarme ci ha fatti trasalire, ma non pensavamo ad una cosa del genere. In dieci minuti era tutto avvol- to dall’incendio, il primo pensiero è stato scappare». Stesse sensazioni al Central Park Cafè, separato dagli edifici polverizza­ti grazie ad una provvidenz­iale lingua di parco larga venti metri. «Abbiamo dovuto evacuare i presenti – spiegano le bariste Lucia Mirai e Alessia Geremia – Lavorare in questi giorni è strano, la zona sembra il set di un film di fantascien­za. Però bisogna andare avanti, come tutti gli altri». In attesa di capire se la normalità potrà davvero ritornare, l’incognita maggiore. Molto dipenderà dalla società proprietar­ia dell’area e dell’edificio crollato: il consorzio Coip, che riunisce varie imprese, non solo della Marca. Il legale di una di queste conferma come la quantifica­zione dei danni, ingentissi­mi, sia per ora molto difficile. «Il valore degli edifici e delle strutture sta sotto i venti milioni di euro – spiega l’avvocato Alberto Casalini – ma a questo va sommata la quantità di merce perduta da Unieuro ed Eurobrico e i canoni d’affitto mancanti». Nel frattempo, il Comune è pronto ad emanare l’ordinanza di inagibilit­à: una recinzione stabile delimiterà tutta la zona del disastro. Un cratere in attesa di essere riempito.

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 ??  ?? Distrutto I vigili del fuoco e quel che rimane del Parco commercial­e andato a fuoco. Sotto, una bambina osserva le macerie (Balanza)
Distrutto I vigili del fuoco e quel che rimane del Parco commercial­e andato a fuoco. Sotto, una bambina osserva le macerie (Balanza)
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