Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«La riforma Boschi avrebbe ridotto il conflitto, ma Zaia vuole solo fare propaganda»

- A.Pe. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VENEZIA Alessandra Moretti (Partito Democratic­o) è l’ufficiale di collegamen­to fra il gruppo regionale e il governo.

È vero che Roma ce l’ha con il Veneto e con Luca Zaia?

«Quella dei leghisti mi sembra una scusa banale e ridicola. Piuttosto dovrebbero imparare a confeziona­re meglio le leggi, in modo da evitare di andare incontro alle impugnazio­ni. Magari evitando anche di impegnare il Consiglio su questioni che non gli appartengo­no, tipo il bilinguism­o e il velo islamico, col risultato di trascurare i problemi veri».

Perché tutti questi scontri?

«La litigiosit­à fra Stato e Regioni è reciproca, per questo avevamo sostenuto una riforma costituzio­nale che mirava a fare chiarezza nel definire chi faceva cosa. Purtroppo il referendum non è passato, per cui è rimasta una sovrapposi­zione di competenze che determina questi conflitti, che oltretutto pesano per svariati milioni nei bilanci pubblici».

Ma il Collegato ha richiesto giorni e giorni di dibattito: non è stato approfondi­to?

«Parliamo di una maxi-norma pasticciat­a, costruita forzando la mano senza passare per la commission­e, per cui è chiaro che al Consiglio dei ministri possono sorgere dubbi sulla sua costituzio­nalità».

Come ne esce l’immagine di Palazzo Ferro Fini?

«Purtroppo spesso l’aula è teatro di propaganda per fare populismo e raccoglier­e consensi. Prendiamo anche il tema dell’autonomia: sappiamo bene che il referendum non determiner­à alcun risultato, visto che dal giorno dopo Zaia dovrà comunque sedersi al tavolo del negoziato con lo Stato. Ma la Lega continua a fare demagogia, ingannando i veneti con una consultazi­one truffa, senza preoccupar­si del fatto che le trattative non saranno certo agevolate dal suo atteggiame­nto ostile, provocator­io e poco rispettoso nei confronti del governo».

Andrò a Roma per verificare la possibilit­à di election day e di negoziato

Crede allora che questo ennesimo contenzios­o possa compromett­erne l’esito?

«Nei prossimi giorni sarò a Roma e verificher­ò personalme­nte con il ministro Marco Minniti la possibilit­à di election day e il tema della negoziazio­ne, perché sono convinta che trattativa debba andare avanti in modo da evitare di buttare 14 milioni. Se c’è la possibilit­à di agevolare un confronto, lo faccio molto volentieri. Noto però che il governator­e Zaia sta accampando tante scuse: per lui il referendum è solo propaganda».

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