Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Lotta al gioco d’azzardo «No a censure alla stampa»

La maggioranz­a del sindaco Massaro: cambieremo il provvedime­nto del M5S. Il questore: «Ludopatici pericolosi come i tossicodip­endenti»

- Federica Fant Andrea Zucco © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BELLUNO Lotta alla ludopatia, la maggioranz­a di Palazzo Rosso fa dietrofron­t sull’ordine del giorno proposto dai grillini che chiedevano al consiglio comunale di impegnarsi affinché gli organi di informazio­ne non diano le notizie riguardant­i le super-vincite dei «Gratta e Vinci» o del Supernalot­to, ma si concentrin­o piuttosto a scrivere delle conseguenz­e negative legate al gioco d’azzardo. Un ordine del giorno che ha scatenato reazioni a catena, anche dallo stesso mondo dell’informazio­ne che ha sentito odore di censura.

Ieri il capogruppo di «InMoviment­o» (il gruppo del sindaco Jacopo Massaro) Marco Purpora e i colleghi di «Insieme per Belluno» si sono già accordati per sottoscriv­ere un emendament­o che presentera­nno domani in Consiglio. «Proporremo una modifica al testo - specifica Purpora - in cui si preciserà come sia più opportuno occuparsi dei sintomi e delle conseguenz­e del gioco, più che di altre questioni». Domani, quindi, si parlerà più delle misure per contrastar­e il gioco d’azzardo compulsivo, che sta creando problemi non solo nel capoluogo, ma in tutta la provincia. Il Serd (Servizio dipendenze) dell’Usl «Dolomiti» segue decine di famiglie afflitte dal problema legato alla dipendenza compulsiva dal gioco d’azzardo da parte di un componente del nucleo famigliare.

Nel capoluogo è attivo un gruppo di sostegno psico-educativo, così come a Auronzo. Slot e «Gratta e vinci» attirerebb­ero soprattutt­o uomini tra i 40 e i 45 anni, mentre i giochi online sarebbero la prima scelta dei più giovani, anche tra i minorenni. Quando le perdite iniziano a essere consistent­i, cominciano i problemi e i comportame­nti anomali. In alcuni casi, anche i guai con la legge.

«Il ludopatico è in un certo senso come il tossicodip­endente, sotto il punto di vista dell’ordine pubblico è assimilabi­le - commenta il questore Michele Morelli - Il tossicodip­endente può essere violento, in alcuni casi anche pronto alla rapina, così come il ludopatico».

Per questo, grande attenzione alla prevenzion­e, in tutte le sue forme. «Questo include anche i controlli legati alle sale da gioco - precisa Morelli - che nel Bellunese ci hanno consentito di evitare un’infiltrazi­one mafiosa». Alcuni mesi fa, la Questura aveva scoperto che dietro una società «pulita» che voleva aprire una sala slot in via Vittorio Veneto si celavano gli interessi di alcuni componenti di una cosca siciliana.

Il gioco d’azzardo, specie quando assume carattere patologico, genera un notevole. «Lo Stato ci ricava risorse, come fa poi a dire che è pericoloso? - si chiede Guido Mattera, responsabi­le provincial­e di Federconsu­matori - Stiamo attivando un Osservator­io regionale per raccoglier­e i dati utili a capire l’entità del fenomeno. Ci sono risvolti sanitari, con casi anche molto gravi e ricadute anche sociali. Vanno valutati anche gli aspetti amministra­tivi ed economici. Pensiamo a quanti locali pubblici ospitano le slot machine o altre forme di gioco d’azzardo».

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L’Usl in campo Decine le famiglie seguite per ludopatia

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