Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Lotta al gioco d’azzardo «No a censure alla stampa»
La maggioranza del sindaco Massaro: cambieremo il provvedimento del M5S. Il questore: «Ludopatici pericolosi come i tossicodipendenti»
BELLUNO Lotta alla ludopatia, la maggioranza di Palazzo Rosso fa dietrofront sull’ordine del giorno proposto dai grillini che chiedevano al consiglio comunale di impegnarsi affinché gli organi di informazione non diano le notizie riguardanti le super-vincite dei «Gratta e Vinci» o del Supernalotto, ma si concentrino piuttosto a scrivere delle conseguenze negative legate al gioco d’azzardo. Un ordine del giorno che ha scatenato reazioni a catena, anche dallo stesso mondo dell’informazione che ha sentito odore di censura.
Ieri il capogruppo di «InMovimento» (il gruppo del sindaco Jacopo Massaro) Marco Purpora e i colleghi di «Insieme per Belluno» si sono già accordati per sottoscrivere un emendamento che presenteranno domani in Consiglio. «Proporremo una modifica al testo - specifica Purpora - in cui si preciserà come sia più opportuno occuparsi dei sintomi e delle conseguenze del gioco, più che di altre questioni». Domani, quindi, si parlerà più delle misure per contrastare il gioco d’azzardo compulsivo, che sta creando problemi non solo nel capoluogo, ma in tutta la provincia. Il Serd (Servizio dipendenze) dell’Usl «Dolomiti» segue decine di famiglie afflitte dal problema legato alla dipendenza compulsiva dal gioco d’azzardo da parte di un componente del nucleo famigliare.
Nel capoluogo è attivo un gruppo di sostegno psico-educativo, così come a Auronzo. Slot e «Gratta e vinci» attirerebbero soprattutto uomini tra i 40 e i 45 anni, mentre i giochi online sarebbero la prima scelta dei più giovani, anche tra i minorenni. Quando le perdite iniziano a essere consistenti, cominciano i problemi e i comportamenti anomali. In alcuni casi, anche i guai con la legge.
«Il ludopatico è in un certo senso come il tossicodipendente, sotto il punto di vista dell’ordine pubblico è assimilabile - commenta il questore Michele Morelli - Il tossicodipendente può essere violento, in alcuni casi anche pronto alla rapina, così come il ludopatico».
Per questo, grande attenzione alla prevenzione, in tutte le sue forme. «Questo include anche i controlli legati alle sale da gioco - precisa Morelli - che nel Bellunese ci hanno consentito di evitare un’infiltrazione mafiosa». Alcuni mesi fa, la Questura aveva scoperto che dietro una società «pulita» che voleva aprire una sala slot in via Vittorio Veneto si celavano gli interessi di alcuni componenti di una cosca siciliana.
Il gioco d’azzardo, specie quando assume carattere patologico, genera un notevole. «Lo Stato ci ricava risorse, come fa poi a dire che è pericoloso? - si chiede Guido Mattera, responsabile provinciale di Federconsumatori - Stiamo attivando un Osservatorio regionale per raccogliere i dati utili a capire l’entità del fenomeno. Ci sono risvolti sanitari, con casi anche molto gravi e ricadute anche sociali. Vanno valutati anche gli aspetti amministrativi ed economici. Pensiamo a quanti locali pubblici ospitano le slot machine o altre forme di gioco d’azzardo».