Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
FEDE E BELLEZZA
IL PATRIMONIO RELIGIOSO CULTURALE AL CENTRO DI UN CONVEGNO A VICENZA
«Conoscere, conservare, valorizzare»: tre giornate di studio dell’Istituto di Scienze Religiose di Monte Berico
Rafforzare sempre più il legame tra fede, cultura e valorizzazione del patrimonio. È con questo obiettivo che l’Istituto Superiore Scienze Religiose Santa Maria di Monte Berico, collegato alla Pontificia Facoltà Teologica Marianum, ha promosso tre giornate di studio dedicate ai molteplici siti religiosi di cui è costellata tutta l’Italia.
«Conoscere, conservare, valorizzare. Il Patrimonio Religioso Culturale» è il titolo del convegno avviato ieri a Verona e che prosegue oggi e domani a Vicenza a cui sono stati invitati ad intervenire esperti, sia laici che religiosi. In tutto, i relatori che si susseguiranno nelle esposizioni sono centoventuno, ai quali se ne aggiungono altri tredici chiamati a tenere altrettante lectio magistralis. Il consesso, il primo a livello nazionale sul tema di questa portata, può dirsi a pieno titolo di rango internazionale, visto che sono rappresentati tre continenti (America, Asia ed Europa) con studiosi provenienti da Colombia, Francia, Israele, Italia, Messico, Romania, Stati Uniti e Turchia.
Oltre a relatori provenienti dal mondo accademico, museale, bibliotecario, professionale ed istituzionale, al convegno partecipano anche rappresentanti di alcune comunità religiose di varie parti del mondo. Un parterre così ampio per «contribuire scientificamente allo sviluppo di un tema su cui è urgente concentrarsi, per trasmettere al futuro un ingente patrimonio non solo italiano ma del mondo intero. Che per l’appunto, riguarda il patrimonio culturale d’interesse religioso che investe tutti i Paesi e quindi tutte le culture», spiegano gli organizzatori. I lavori si sono aperti ieri mattina nel salone sinodale del Vescovado di Verona e proseguono tra oggi e domani in Fiera a Vicenza, consentendo l’ingresso a chiunque sia interessato ai temi trattati.
L’approccio è quello interdisciplinare, sia per approfondire la conoscenza del vastissimo patrimonio religioso culturale, che per individuare modalità e criteri tecnici e di gestione per la sua valorizzazione. I rischi di perdere questi valori non mancano, mentre l’intento degli organizzatori del convegno è quello di custodirli correttamente, farli conoscere e trasmetterli alle generazioni future. Rispetto all’attuale situazione geopolitica mondiale, in particolare, Olimpia Niglio, coordinatrice scientifica del convegno e professoressa di Storia dell’Architettura comparata e Restauro, sottolinea: «Il patrimonio culturale di interesse religioso, analizzato all’interno delle singole e diversificate culture, oggi più che mai ha un compito molto importante. È, infatti, bussola della diplomazia culturale finalizzata a tutelare e valorizzare il patrimonio umano, quindi l’uomo. Il fine è poter salvaguardare il seme della sua creatività e le mani della sua laboriosità che da generazioni consentono di creare, godere e ammirare bellezze tangibili ed intangibili di inestimabile valore interculturale, di cui noi oggi siamo custodi temporanei, con l’importante compito di trasmettere questo patrimonio alle generazioni che verranno» È anche per questo che la tre giorni ha un taglio formativo, proponendosi come momento forte di studio da ripetersi ogni due anni.
Si parte dagli insegnamenti di Paolo VI e si ripercorrono gli indirizzi promossi da Giovanni Paolo II fino ad oggi con papa Francesco. Il convegno, nella sua veste formativa, è il traino naturale ad un futuro master della Pontificia Facoltà Teologica Marianum. Si terrà all’Istituto Superiore Scienze Religiose Santa Maria di Monte Berico a Vicenza e sarà focalizzato su «Conoscere, conservare, valorizzare. Il patrimonio culturale d’interesse religioso»: sarà destinato a formare e certificare competenze nel settore della conservazione e valorizzazione del patrimonio religioso culturale.