Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Parco Dolomiti, condanna con sconto per l’ex direttore
La Corte dei Conti modifica la sanzione per Martino: alleggerite le sanzioni e anche il danno a carico dell’Ente
FELTRE Quasi 80 mila euro di risarcimento in meno. La Corte dei Conti condanna l’ex direttore del Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi Vitantonio Martino al risarcimento di 17.855 euro nei confronti dell’ente, danneggiato da spese indebite da parte del dirigente: l’ipotesi della Procura regionale, che stimava un danno di 97.568 euro, è stata accolta solo parzialmente dai giudici speciali amministrativi.
In un primo filone processuale, avviato nel 2013 su indagini del 2011, Martino aveva dovuto rispondere di dodici capi d’imputazione, cinque per truffa, quattro per peculato, due per falso materiale e una per turbativa d’asta per fatti avvenuti tra il 2007 e il 2011. La condanna in primo grado era arrivata solo per il reato di turbativa d’asta, per aver favorito l’imprenditore Maurilio Cipparone nel bando per l’appalto della cartellonistica all’interno dell’Ente Parco. In un secondo processo, partito nel 2014, l’ex direttore ha dovuto affrontare 30 capi d’imputazione per truffa aggravata, peculato, falso, abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
La Corte dei Conti si è pronunciata, però, soltanto sugli strascichi del primo procedimento: nella sentenza di primo grado, si condanna Martino per la turbativa d’asta e, pur assolvendolo dalle accuse di peculato, truffa e falso materiale, indica comunque l’illegittimità di diverse richieste di rimborsi avanzate per trasferte e missioni (che hanno prodotto 11 dei 12 capi d’imputazione all’interno del procedimento). La Procura ha identificato in 6.289 euro il danno riferito all’indebito rimborso delle spese ed indennità conseguenti al trattamento di missione e a trasferte effettuate per finalità private. Sempre secondo la procura, il comportamento di Martino avrebbe causato un danno da disservizio (mancata o insufficiente o inadeguata prestazione di servizio) pari al 70% delle retribuzioni lorde percepite: questa posta vale 91.279 euro e fa arrivare la stima del risarcimento a 97.658 euro. Un’ipotesi ritenuta spropositata dalla difesa. La Corte dei Conti, alla fine, ha stabilito che la cifra dovrà essere molto più bassa.
Per effetto di parziali prescrizioni, il danno direttamente riferibile ai rimborsi è stato ridotto a 2.855 euro, mentre il danno da disservizio, circoscrivibile alla turbativa d’asta, è stato ricalcolato in 15 mila euro. Il risarcimento complessivo, quindi, sarà di 17.855 euro più le spese di giudizio in favore dello Stato. Nino Martino era stato sospeso dal suo incarico al Parco già nel 2012, pochi mesi dopo aver scoperto che l’allora direttore era indagato. A lungo era mancata la figura del dirigente da affiancare al presidente Benedetto Fiori. Nel 2014, è arrivato il nuovo direttore Antonio Andrich, ma da oltre un anno manca il presidente dopo la fine del mandato di Fiori.
Accuse Turbativa d’asta per l’appalto dei cartelloni indetto nel 2014 Il conto L’ex manager pagherà 17mila euro anzichè 97mila