Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Inverno senza neve e siccità in primavera Allarme idrico in quota
BELLUNO (a.zuc.) I livelli dell’acqua si abbassano, il rischio di carenze idriche invece aumenta: come un anno fa, anche l’inizio del 2017 desta qualche preoccupazione per le riserve idriche. A testimoniare lo stato di difficoltà, anche alcuni corsi d’acqua che attraversano il territorio: nonostante l’innalzamento delle temperature, causa di disgelo a quote sempre più alte, diversi fiumi e torrenti hanno una portata media ridotta.
Il Piave, per esempio, ha visto un progressivo indebolimento della portata: se il mese di marzo era iniziato con oltre 37 metri cubi d’acqua al secondo (misurati a Belluno), negli ultimi giorni si è scesi sotto i 15. Stesso trend per il Cordevole: il 1 marzo, a Ponte Mas c’era una portata media di 9,77 metri cubi al secondo, mentre domenica il dato era fermo a 4,52.
L’inverno, d’altronde, è stato avaro di precipitazioni. Non a caso, a fine gennaio mezza provincia di Belluno era in stato di attenzione idrica, con le statistiche di Arpav che disegnavano uno degli inverni più secchi degli ultimi anni (precipitazioni ridotte del 95% rispetto alla media stagionale), gli albergatori con le mani nei capelli per la stagione invernale limitata dalla scarsa nevosità e i vigili del fuoco impegnati a portare l’acqua con le autobotti in alcune zone già in crisi (Sovramonte e Cencenighe in primis).
Per il momento, la situazione non è ancora critica come quella di un paio di mesi fa, ma i livelli delle sorgenti iniziano a preoccupare Bim Gsp. Piove troppo poco, in una provincia abituata a precipitazioni frequenti. Le perturbazioni che si sono scaricate sul Bellunese da novembre in avanti si contano sulle dita di una mano: una nevicata a gennaio, due o tre giorni piovosi a febbraio e qualche goccia a marzo. La chiusura delle fontane pubbliche, le ordinanze antispreco di Comuni e le altre misure di cautela potrebbero non bastare più.
La neve in quota è poca, e in primavera inoltrata la portata idrica da scioglimento potrebbe esaurirsi. Gli investimenti affrontati da Bim Gsp nel corso dell’ultimo anno hanno consentito di limitare la dispersione idrica nel sottosuolo, causata spesso e volentieri da tubature vecchie e malconce che nel frattempo sono state sostituite.
La carenza di precipitazioni, dunque, al momento causa meno problemi rispetto ai primi mesi del 2016. Le autobotti dei vigili del fuoco, però, dovranno tenersi pronte a partire.