Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il festival
Lo show è prodotto da Sandy Medini (della famiglia circense Bellucci Medini) e unisce un cast internazionale di artisti del circo (alcuni dei quali arrivano dal Cirque du Soleil) ad altri che provengono da palcoscenici teatrali, in un continuo gioco di contaminazione tra arti.
«Noi crediamo che il rispetto non imponga di evitare di affrontare certi temi, e nemmeno che prescriva di trattarli solo con deferenza. Essere irriverenti è un modo per sollevare questioni, scuotere lo status quo, accendere l’attenzione aggiunge l’autrice e organizzatrice Sandy Medini - per noi questo spettacolo è un modo per dire che anche le persone che noi mettiamo fuori dalla società, a cui attacchiamo l’etichetta di “diverso”, spesso hanno sensibilità e talenti che non conosceremo mai, per paura o per supponenza».
Lo spettacolo si basa anche sull’interazione con il pubblico. Una volta entrati si viene «accolti» dagli attori del Psychiatric Circus, sedici in tutto, che si avvicinano nelle loro maschere da clown pazzo, infermiera o psicotico, esibendosi in risate fragorose o scoppiando palloncini per creare uno stato di agitazione e un’atmosfera surreale degna del miglior Alex de la Iglesia. Lo spettacolo vero e proprio, guidato da Padre Josef si declinerà poi tra numeri di giocoleria, acrobati e fachirisimo sempre inseriti nel contesto dell’ospedale psichiatrico di metà Novecento, delle cure e dei pazienti che vi sono ospitati. «Incroci di civiltà» porterà a Venezia da domani fino al 1 aprile, 25 scrittori provenienti da 20 Paesi