Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Genitori infuriati: «Lo sapevate da un anno, dovevate avvertirci»
L’incontro tra le famiglie e i dirigenti dell’Usl: «La procura ha imposto il segreto»
TREVISO La lunga sala di poltrone rosse non si è riempita del tutto. «Vuol dire che le informazioni date in queste settimane sono state esaustive». L’Usl 2 ne aveva prenotata una con più di cinquecento posti, tanti quanti i bambini sui quali si sospetta che l’assistente sanitaria Emanuela Petrillo non abbia effettuato la vaccinazione nel modo corretto fra gennaio e giugno del 2016, ma non è servita. Una settantina di mamme e papà ieri sera si è presentata all’incontro organizzato dall’azienda sanitaria, fra domande, tensioni e accuse. La paura è tanta, i genitori vogliono essere sicuri che non succeda più.
Il direttore del dipartimento di prevenzione Giovanni Gallo ha ricostruito la vicenda, i bambini che non piangevano, i sospetti delle colleghe, la valutazione sierologica sui primi cinquanta bambini, gli esiti negativi «ed era improbabile che fossero dovuti al caso, è una storia estremamente grave, ma ne conosciamo i confini». A differenza dell’Usl friulana, è il sottotesto. E un dato concreto è emerso: sono tre i lotti di sieri usati in quel periodo, iniettati sia da Petrillo che da altre assistenti. «Ma nello stesso lotto abbiamo esiti diversi». Quindi l’Usl 2 esclude che possa trattarsi di un lotto difettoso. La colpa non è del vaccino, va ricercata altrove.
Quando sono iniziate le domande dal pubblico però la tensione è aumentata, evidenziando che la preoccupazione è ancora molta e che alcuni genitori sono arrabbiati, infuriati. Primo papà: dovevate tutelarci, lo sapevate da un anno, e l’abbiamo saputo pochi giorni fa. «Ci siamo scusati – ha risposto il direttore generale Francesco Benazzi -. La struttura ha risposto immediatamente. Non ci sono stati danni e abbiamo la situazione sotto controllo. Vogliamo che chi ha sbagliato sia punito». È questa la paura delle famiglie: Petrillo era libera di agire, non riescono a comprendere perché non ci fossero telecamere, e si chiedono perché questo problema sia rimasto segreto per mesi, perché i genitori siano stati gli ultimi a sapere dell’allarme, pur essendo i bambini scoperti dal vaccino. «L’autorità giudiziaria ha imposto il segreto istruttorio – ha spiegato l’avvocato dell’Usl 2 Fabio Crea -. Solo liberata da questo segreto l’azienda ha potuto informare immediatamente i genitori». Altro papà: che misure intendete prendere perché non succeda più? «La preparazione del nostro personale. È molto difficile prevedere un comportamento anomalo di tipo volontario, ma il sistema ha saputo reagire e abbiamo gli strumenti per fare fronte a questa situazione e attuare ulteriori misure». «Grazie di esservi prestati a smascherare insieme a noi una persona che da quello che pensiamo non si è comportata in modo corretto – ha aggiunto Benazzi -. Speriamo che questa vicenda si chiuda nel tempo più breve possibile».
Ieri il dg ha incontrato anche i sindaci trevigiani, ricevendo un plauso e un incentivo a continuare per scoprire la verità. A richiedere l’appuntamento era stato il Comune di Treviso. «L’Usl 2 ha agito con giudizio, i danni sarebbero potuti essere anche più significativi – ha commentato il vicesindaco Roberto Grigoletto -. La Procura farà quel che deve, dal canto nostro speriamo che le famiglie possano voltare pagina e lasciarsi alle spalle questa triste vicenda».
Benazzi Ci siamo scusati Non ci sono stati danni e la situazione è sotto controllo